Wednesday, April 30, 2014

lisergie amorose d'aprile ed altre amenità conseguenti

ci sono tre versi ne "un chimico", tra le più belle, a mio parere, del faber.

"Ma è forse fosse diverso il vostro morire
vuoi voi che uscite all'amore e che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire"
[peraltro ho fatto copincolla da un sito di testi. e c'erano refusi. ho propagato l'errore. mi hanno avvisato. mettiamoci i freni, all'errore refusistico]

mi hanno colpito più del solito questi tre versi qualche giorno fa.

e ci ri-pensavo oggi, che è l'ultimo giorno di aprile. che era il mese che preferivo. che ci erano nate un bel po' di persone. che è praticamente il mese di pasqua. che è il mese dove la primavera entra sicura, senza bussare [cit. come sopra]. che è il mese di "dalemadiqualcosadisinistra". che è il mese dove la sceneggiatura della storia di mette quella bellissima giornata di sole del 25.

insomma. aprile è tutta 'sta roba qui.

e quindi ci sta veramente tuttotuttotutto che, metrica a parte, il faber ce l'abbia messa nella bocca del chimico. colui che rifiuta l'amore, che non si volle sposare. e l'abbia fatto per raccontare l'effetto lisergico di coloro escono all'amore, al sentimento, alla farfalla nello stomaco, alla vita che appare meravigliosa e piena di inevitabili speranze.

sono io, il chimico dico.

l'effetto lisergico serve e sfuocare, a perdere di vista la complicazione del divenire. è 'na spintarella acciocché uno lo faccia quel grande salto che serve per procreare, riprodurre la specie, proseguirla. anestetizza che cosa c'è di meglio, travolgente, avvolgente, eternizzante se non la scopata che consapevolmente fa incontrare l'ovulo al vincitore della competizione tra gli spermatozoi: muoiono tutti, tranne il più meritevole. è incredibile che una volta sia stato il migliore ed il più forte di qualcosa.

di aprile quasi non mi importa più. che se ne vada, senza rimpianti: questo sicuramente. così come il mese di novembre quasi non mi angoscia più. essere oltre questa rassicurante competizione personalissima tra i mesi. disvelata la vestigia di un qualcosa che di simbolico ci mettevo dentro. con molte più parole del faber e senza la sua musica.

che se ne vada la lisergia. posto che non gira da queste parti. posto che l'ho sempre assunta in maniera nevrotica, frustrata, annichilente. il piacere passa per altre neurosecrezioni spiritual-razionali, a proposito di relazioni. che se ne vada col suo significato fuorviante e funzionale a qualcosa che è oltre noi, che ci trascende nell'immanenza dell'evoluzione, che un gran bel cinque a chiunque se la sia inventata una storia così ficosa. che se ne vada che mi ha rovinato la vita, peraltro decisamente poco piena di scopate.

se ne vada aprile, non c'è nulla di diverso nel morire, d'altro canto. come d'altro canto, a quel punto, all'evoluzione non si serve più.
sono io, il chimico.

1 comment:

Unknown said...

Sagge considerazioni, anche se temo che la chimica della lisergia potrebbe fregare anche il chimico, se mentre sta lì che ragiona su idrogeno e ossigeno, non si accorge delle variazioni di dopamina e ossitocina.
Nella mia personale classifica dei mesi ho sempre messo maggio prima di aprile (e proprio per la storia dei compleanni importanti) e poi a me novembre mi è sempre piaciuto, che "ci sono nato io, ci sono nato io" [semicit.]