Saturday, July 5, 2014

sui personalissimi non-evoluzionismi

post molto psicopipponico. mi sovvenne qualche settimana fa. mentre scendevo da un monte, da dove tecnicamente provengo. ma tant'è.

e pensavo.

qualche anno fa mi ero convinto non mi sarei riprodotto per ragioni evoluzionistiche. qualcosa che avesse a che fare con la selezione della specie: solo i miglioni potevano propagare il proprio corredo cromosomico. il razionale, nella sua stupidità, era molto semplice: poiché tirerei su un disadattato sociale è financo giusto io non mi riproduca. selezione della specie a livelli alti dello stack: quello dell'equilibrio psicologico.

era un ragionamento idiota. le controprove erano erano crassamente sotto gli occhi: tutti gli imbecilli che prolificavano o l'avevano fatto.

scendendo dal monte ho capito perfettamente che quella selezione sui livelli alti dello stack era una minchiata. e non poteva essere che così per questioni temporali. siamo esseri auto-coscienti da uno sputo di tempo, se raffrontato a quello passato alla comparsa della "vita" su questa crosta di pianeta. nei migLioni e miGlioni di anni l'evoluzione, la natura, dioochiperesso, il calcolo combinatorio ha avuto modo di provare, provare, provareprovareprovareprovareprovareprovare. e quindi tutte le varie evoluzioni-selezioni morfologiche. ma l'insanità di testa tipo la mia [che poi non è mica così sconvolgente rispetto ai problemi e disordini veri e gorgoglianti, giusto per metter la tara al mio cazzaro psicopipponeggiamento], è roba di cui l'evoluzione, la natura, dioochiperesso, il calcolo combinatorio non si è ancora mica accorto: azz, dopo tutta la fatica a tirar fuori i filamenti nei bronchi per massimizzare lo scambio andrite carbonica / ossigeno, mo bisogna pure occuparsi dei disequilibri psicologici? e filtrare con questi? mannnnnnò, non ci abbiamo mica tempo per il momento. che vadano avanti con il deliquio dopaminico dell'innamoramento: che si vedano supereroi pronti a superare qualsiasi difficoltà. così zompano: migLiardi di spermini, ne resta solo uno, il migliore, che infilzona l'ovuletto. e poi vai di  mitosi, che abbiam visto va da dio.

ci arriveranno col tempo. loro ne hanno tutto quello che vogliono, altro che essere dioochiperesso. dopo aver provato migLiardi e miGliardi di incroci, combinazioni. qualcosa che statisticamente abbia un senso. mica un'occorrenza tra le tante: ognuo di noi, singolarmene, dal punto di vista dell'evoluzioni è meno di un peto di pulce. per quanto mediamente noi ci si senta un poco di più [io faccio media con i solipsisti egoipertrofici che ho incociato fino all'altro ieri, per dire].

no. non mi riprodurrò perché ho sublimato con alcune nevrosi i miei momenti dopaminici, ai tempi che avrebbero dovuto indirizzar meglio la mia flottiglia spermatozoica. non mi riprodurrò perché non sono [più?] in grado di costruire il contesto adatto accioché si possa usare opportunamente la flottiglia. è responsabilità del mio dis-equilibrio, certo [e quindi mio, visto che dis-equilibrio con la consapevolezza stia accadendo]. ma niente a che vedere con il fatto di tirar su un disadattato sociale. non è selezione perché l'evoluzione filtra con la parte alta dello stack. ma perché nell'insignificanza statistica qual sono, come tutti del resto, non mi è capitato di prendere l'abbrivio della fase dopaminica sull'asse reale, e lanciare il mio miglior spermino su per le strade impervie di un chicchessia utero. solo questo ha  cuore l'evoluzione, la natura, dioochiperesso, il calcolo combinatorio.

io cercavo la donna ideale. non l'ho trovata perché non esiste. mi illudevo ci fosse, ed invece era un nascondersi dietro l'idealizzazione che nascondeva/era essa stessa una nevrosi. aggiungici un briciolo di timidezza, roba che uno è maschio gamma, e la fase dopaminica ha fatto ciao-ciao con la manina. peccato, signor odisseando. l'evoluzione della specie può far benissimo a meno di un po' di figuranti. figurarsi di te.

mentre scendevo e psicopipponeggiavo [anche se sembra stia salendo]

7 comments:

Unknown said...

La scusa dell'ideale da inseguire è il modo migliore per impedire a noi stessi di fermarci e piantare le tende.
Però non tiene conto del fatto che la terra è tonda, e in questo nostro tirare avanti, si finisce per ritornare nel punto da cui si era partiti.
E se il tempo è ancora dalla nostra parte, si può decidere di fermarsi.

Tuttavia l'evoluzione, la natura, dioochiperesso o il calcolo combinatorio, tra i miGliardi di possibilità, contemplano anche quella che uno possa decidere consapevolmente di non fermarsi, e financo di cambiare strada. Perché nel frattempo si è aggiunta una nuova compagna di viaggio, la consapevolezza, appunto.
E quando si viaggia in due, occorre tenere conto delle esigenze di entrambi.

Perché non esistono ideali. Ma neanche decisioni più giuste di altre.

Anonymous said...

Spiace contraddirti, neh...ma dembra proprio ti stia scendendo...

Anonymous said...

Errata corrige: Spiace contraddirti, neh...ma sembra proprio tu stia scendendo...(Amicabetty)

Anonymous said...

io mi sono riprodotta, in un tempo di ancora totale inconsapevolezza della mia "tara" di debolezza mentale-disequilibrio-tendenza a deprimersi-come la vuoi chamare. Ma già allora mi ricordo che pensavo con un'intensità perfino faticosa, che no, non potevo permettere che mia figlia soffrisse di psicopippe come me (che poi quello che l'inconscio insoddisfatto riversa su di me è quasi sempre "danno" fisico). sto ancora analizzando adesso cosa l'abbia fatta crescere così forte, con tutti i segni della psicosomatizzazione ereditaria, ma forte. Istintivamente prima, e poi con metodo e studio (l'amore, quello, sempre spontaneo) le ho dato quello che a me è mancato, il cercare di capire profondamente cosa ha bisogno chi è davanti a te, indipendentemente che il soddisfarlo ti dia soddisfazione o sia di tuo gradimento. in questo tipo di amore, posso dire di essermela cavata......nell'altro tipo di amore ho fallito ancora una volta, chissà perchè. ormai sono veramente troppe

odisseando said...

due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai.
potrei, quindi, tenermela stretta, nel rimescolamento dinamico e vitale della ragion critica.
parlo della consapevolezza, ovvio.
e comunque mi fa pensare che non sono così dell'idea che non esistano ideali. bensì idealizzazioni. che forse sono gli ideali priettati nella nostra piccolezza, e lasciati ammuffire senza la vitale e dinamica ragion critica.

odisseando said...

a volte, una vocale, e cambia il senso.
tipo il verso di ascesa o discesa.
me lo fecero notare che analizzando con un mimino di prospettiva palladiana si capisce che sto scendendo.
la cosa quasi surreale è che me l'ha fatto notare una femmina. con poco senso spaziale. ma sono i paradossi che rendono speziata l'esistenza...

odisseando said...

o forse hanno saltato una generazione, le psicopippe.
e magari tu, da madre, pensi sia pure meglio così. che poi è quello che conta di più, evoluzionisticamente. quell'amore dico.
l'altro è la trappola che si sono inventati per far acclarare quello di cui sopra.
[e comunque è la tua assertività che te mazzula].