Tuesday, May 10, 2016

lettera semi-aperta alla ministra MEB [come casapound, stocazzo]

maria elena,

innanzitutto mi permetto di darti del tu. sia perché tu sei più giovane di me, ma soprattutto perché non credo tu abbia fatto poi 'sto granché per meritare di stare dove ora sei. né tanto meno, a mo' di piccola offesa alla meritocrazia, per il valore simbolico che tu - più o meno consapevolmente - rappresenti.

voglio essere chiaro. sono piuttosto lontano da quelli che pensano che una donna bella debba necessariamente essere stupida.

di più.

ci sono alcune foto che ti ritraggono - suvvia, sei una delle donne più fotografate in italia in questo momento - che di primo acchito mi lasciano senza fiato. dura un attimo, neh?. giusto il tempo di rimandare indietro la reazione emotiva che sfugge dalle gabbie del primo subconscio. credo che tu incarni il mio concetto archetipo di bellezza. roba che se dovessi chiudere gli occhi ed ascoltare il riverbero degli istinti più profondi mi suggerirebbero di condividere con te il mio corredo cromosomico. sì, insomma, il concetto semplicemente sublime di intuire il desiderio di avere una come te come madre dei miei figli. in potenza, ovvio.

ma dura un attimo, sia chiaro.

anzi. ti dirò di più, riguardo la tua bellezza che - in quel primo afflato - riesce a togliermi il fiato. credo che ti stiano usando, più o meno con la tua complicità. usino [abusandone] il tuo valore iconico. e a volerla dire proprio proprio tutta credo che il paradigma di fondo, lo sfruttamento della bellezza femminile, sia il medesimo del berlusconismo più triviale. è solo questione di differenze di declinazioni. se una pretesa di moderato riformismo, spruzzato di ottimismo acqua et sapone, si vuol dar d'intendere, cos'altro se non la madonna angelicata con quel mood di cosa nuova. [madonna angelicata che non credo sia del tutto sconnesso con il mio archetipo di cui sopra. e questo, a guardar con scaltrezza, si porta dietro un bel po' di significati].

sì. insomma. credo tu sia l'aspetto glamour dell'epifenomeno culturale del renzismo. bisogna vedere quanto riuscirà ad andare a fondo e a cambiare l'antropologia di quel mondo che ho sempre guardato con un certo rispetto, seppure senza riuscire a calarmi fattivamente. mondo che ora sento sempre più lontano, avulso, altro.

sarà anche per questo che tu sei una che più di tutte riesce ad infastidirmi, quasi epidermicamente, quando ti riescono alcune uscite - complimenti ai copy, tra l'altro. credo sia legato a tutto quello di cui sopra. forse giusto il tuo caro leader, quando regala le sua mimiche più sentite ad accompagnare i più interessanti volteggi acrobatici dei suoi copy, sa infastidirmi ancora di più.

per questo ho sentito salirmi un figanervosissssssimo fastidio quando ho letto di questa cosa qui. per una serie di ragioni, concatenate, che provo velocemente ad elencare:
  • il primo, più immediato, è che se pensate di convincere/[rmi] così a votare come voi desiderate, io sento puzza di plebiscito e, soprattutto, di presa per il culo
  • presa per il culo perché sento offesa un po' la mia intelligenza se la strategia retorica esce dalla sostanza ed entra nel manicheismo: e non m'importa se la boutade è stata ripresa veloce, se è una schermaglia all'interno del vostro partito. è il paradigma che lo alimenta che mi infastidisce. la materia è complessa, l'eventuale [probabile] vittoria del sì cambierà in maniera importante le regole di base. e le regole di base sono quelle che con cui - verosimilmente - vincerà e governerà il mio avversario politico, un domani. su questa base vorrei riflettere e domandarmi: mi sta bene? e sulla base di questo votare. non sulle mistificazioni [come ad esempio che è il bicameralismo perfetto a rallentare l'azione legislativa, e/o inibirne le spinte modernizzatrici]. né tanto meno alle equiparazioni banalizzanti.
  • sì, banalizzanti. perché potrà pur capitare che io metta la croce dalla stessa parte che la metterà un fascista di casapound. ed il fatto che io faccia questo non mi avvicina per nulla ad uno come questo [uno che - non si può mai dire - potrebbe vincere domani, e governare con le regole che si stanno definendo]. ma io sono tutt'altro rispetto ad uno di casapound.
  • ... e se forse c'è un aspetto che proprio faccio fatica ad accettare era di avermeli sospinti così vicno, quelli di casapound. siamo di mondi diversi. non mi piace votare come loro, per il semplice fatto che fosse stato per i loro nonnetti in orbace, col cazzo avremmo avuto questa Costituzione.
poi, naturalmente, se devo guardarmi le spalle, oltre che davanti, me ne farò una ragione. non sarà semplice, ma quanto meno ci proverò a tener botta.

fino a quando, o MEB, forse sarà soffocato quel principio, dura un attimo, che tende a togliermi il fiato. resta da capire se perché mi sarà diventato tutto così venefico, a veder funzionare i vostri paradigmi. oppure se saremo riusciti ad andare davvero oltre, a tutti quei paradigmi. nel caso, potessi scegliere, sceglierei la seconda.

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