Saturday, January 7, 2017

per informazioni e prenotazioni passa dalla rosanna alla pro

oggi se n'è andata un pezzo del paesino hometown.
sono cose che capitano, ogni tanto, nelle hometown. certo, lavorare per oltre quarantanni nell'ufficio turistico di un paesino a vocazione turistica, che conta trecentomila pernottamenti in un anno, di gente te ne fa incrociare. ma non basta. c'era dell'altro, ed è per quest'altro che quando se ne va una come la rosy tutta la hometown, e la sua comunità, perde qualcuno che non potevi non conoscere. e, in un certo modo, volere bene.
ogni tanto capita, appunto.

era tutto sommato ancora giovane, per andarsene portata via dalla recidiva che l'ha divorata dentro piuttosto in fretta. non ricordo quando l'ho vista l'ultima volta. sicuramente dopo aver saputo che qualcosa aveva ricominciato a divorarla. sicuramente l'ho vista con il volto sorridente, come la ricorderanno un po' tutti.

quelle persone che quando hai conosciuto le davi del lei. per poi crescere e avere un po' di specie a passare al tu. tanto da usare le forme interpersonali, con una qualche parafrasi nel coniugare i verbi, e rimanere nel vago.
c'era già lei quando andavo a rinnovare l'abbonamento delle corriere, dalla prima superiore in poi. con quella scrittura rotonda, elegante, femminile, raffinata.
era lei cui andavo a chiedere gli elenchi telefonici di una provincia d'italia - alla pro loco li avevano tutti - per stalkerare l'indirizzo, il numero di telefono di una qualche fanciulla che stava lontano e per cui avevo ovviamente perso il cuore. testimone inconsapevole delle mie nevrosi che già mi accompagnavano. a lei chiedevo qualche orario dei treni, aliscafi, pulmann per avvicinarmi a quegli innamoramenti nevrotici. come d'incanto compariva al banco della pro la fotocopia della pagina giusta, e lei con l'evidenziatore in mano e velocissima a segnare la riga interessata.
c'era lei al mese di marzo quando si fece il calendiario del paesino nel 1999 ("nineteenninetynine, ovvero trecentosessantacinque dì al dümila") dei personaggi tipici del borgo - avevamo appena fondato un piccolo giornalino, con pretese lisergicamente velleitarie. uscirono numeri pazzescamente variegati, e con anche cazzo articoli stralunati da fanzine universitaria. quel giornalino c'è ancora. nel frattempo i redattori di allora se ne sono andati via quasi tutti, me compreso. è diventavo una sorta di ricettacolo di piccola notiziuonoleria del paesino, con tanto di foto di gruppo dopo la sagra, la castagnata, la cena dell'associazione, la processione - La foto gliela feci io, con in mano un mappamondo gonfiabile, forse una delle più belle di quel calendiario, unica donna: la foto rubata delle turiste in spiaggia del mese di agosto era simbolica, lei che compare nel mese di marzo era perché era la rosy della pro.
quando si sale con il lanternino in mano per il monte, l'ultimo uichend di gennaio, la tappa piacevolmente obbligata era fermarsi davanti all'ufficio della pro, e suonarle tanti auguri. compiva gli anni in quel periodo. ovviamente per prenotarsi alla cena del dopo marcia si andava dalla rosanna della pro. e lei avrebbe tirato fuori la mappa dei tavoli, su cui segnare, con la sua grafia tonda ed elegante, i nomi dei prenatandi. lo si è suonata anche lo scorso anno, nessuno sapeva - nemmeno lei - sarebbe stato l'ultimo.
era tecnicamente una zitella. nella complessità delle cose della vita da sempre ha vissuto una relazione importante. colei che le è stata più vicina in questi giorni è stata la moglie del suo amante, di cui è sempre stata amica. una relazione di cui tutti sapevano, e che non ha mai provocato scalpore più di tanto, in un paese con parvenze bigotte.
sono i paradossi che accompagnano il vivere.

domani qui, nell'hometown, è festa, più che a natale - in questo posto non si venera un santo, ma un [preteso] miracolo, per chi ci crede, ovvio. però, giusto per dar la tara: puoi dichiararti ateo o agnostisco, e va bene. esprimi qualche dubbio sul miracolo, e tutta la gente del luogo che se ne sta paciosa nella pancia della gaussiana ti guarderà torva e come fossi un rejetto - Insomma, fa ancora più specie che una come la rosy se ne sia andata proprio oggi, alla vigilia, anche se è - ovviamente - un caso.
lunedì, al funerale, non ci sarò. è verosimile la chiesa sarà piena come poche altre volte. situazione già vissuta, peraltro. con alcuni capita. quando, a volte, se ne vanno dei pezzi dell'hometown. che diventano dei pezzi importanti per uno strano mescolamento di alchimie. che vai a capire il perché. o forse non è nemmeno così necessario capirlo. succede.
ecco perché non sia è potuto, questa sera, non alzare un calice ricordando la rosy.

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