Monday, July 16, 2018

post contradditorio [ed anche piuttosto inutile] sulla storia che voglio di nuovo dotarmi di un'auto

e quindi avrei financo deciso: mi ri-doto di un'auto.
poi, quando succederà figurarsi se ne ho la vaga sensazione. in fondo potrebbe essere un altro tentativo [scomposto] di sbloccare la situazione dello status quo. che, in prima battuta, questa soddisfazione di fondo non è che riesca ad elargirla a piene mani.
però.
tecnicamente un titillo importante mi è venuto osservando una coll'occhio chiaro [peraltro apprezzatissima fotografa] che ha buttato tre cose in auto, ed è partita. così, a cazzo che poi in questo caso significa a caso. e sembra le siano venute fuori giornate molto interessanti.
ho pensato: cazzo, vorrei farla anch'io una cosa del genere. partire, solo, a caso. ovvio, non so se poi ne sarei capace. sicuramente ora è meno semplice. per il fatto congiunturale di non avere un auto. certo, ci sono i treni, i flixbus, i noleggi, gli aerei, le bici elettriche. ma non è esattamente quella cosa lì.
poi, appunto, chissà se mai partirò più o meno a caso in auto, buttando sull'auto tre cose, per poi dirmi: vado. intanto però non posso farlo.
ora è tutto l'idea stuzzicante delle cose non fatte e non vissute. che a viverle si corre il rischio di scoprire siano meno fiche di quanto uno si immaginava. tipo storia immaginate con le donne.
però poi, perché non provarci? anche se sarà molto meno fico di quanto uno pensava? non so con le donne. ma coll'auto? per aver la possibilità di partire: qualsiasi cosa significhi, dico.
perché no?
quindi mi son detto. e mo basta con questo mood da poracceria come stile di vita della minchia autoimposto. anche perché non va bene far gli scialacquatori volgari.però anche 'sta cazzo di poracceria della minchia, non è un conformismo di ritorno? non è una gabbia per dipingersi migliori di quel che si è? o pensare di apparirlo in tutta la sua fantasiosa essenzialità? e poi, se 'sti cazzo di soldi un filo cominciano ad esserci e rimanere, perché no? tanto l'africa, col mio conto in banca, non la salvo mica. non la sto dimenticando, l'africa. prendo atto del fatto si possono mantenere i rid mensili, e acquistarsi l'auto.
e nonostante altre controindicazioni.
occhei che l'auto è un footprint ambientale molto bedvaibrescion.
occhei che potrei farne a meno come è stato negli ultimi sei anni e mezzo.
occhei che potrei acquistarne una, spendendo una spicciolatina di eurI e invece impegnerò qualcosa di più.
occhei che la voglio stescionvuegon, anche se ci viaggerò prevalentemente solo.
occhei che così posso caricarci un sacco di cose, quando poi mi servirà, al limite, forse, a portare giusto i pezzi smontati del letto a soppalco dell'ikea.
occhei che il piacere di leggere un libro in treno, o sul traghetto, mentre me ne torno all'hometown nel fine settimana, lo farò ugualmente: e l'auto rimarrà parcheggiata per il weekend.
occhei che - come mi è stato fatto notare - pensa arrivare a prendere, per uscirla a cena, una donna con un'auto del genere che effetto fa. per quanto:
  • chi me l'ha detto penso se ne fotta abbastanza tanto dell'auto con cui passano a prenderla. tanto più che, solitamente, passa lei, con la sua renault modus accartocciata e lo specchietto retrovisore destro ormai un ricordo, con i fili che sbucano dal supporto decollato;
  • non so mai se e quando andrò a prendere una donna per portarla a cena: auto o non auto che sia;
  • in fondo tendo a ritenere interessanti donne che non si interessano di quel genere di dettagli;
  • in fondo mi vellico col pensiero che potrei - per un attimo solo - passare per un maschio-alfa deciso et pregno del fatto suo, per il solo esser al volante di siffatto automezzo, come sublimazione del complesso del pene piccolo, che apre la portiera ad una donna sciantosa et appariscente mentre passa a prenderla a casa sua. [per quanto poi l'attimo passa velocemente. per fortuna]
occhei che è molta apparenza, ed io all'apparenza penso/vorrei/credo di dare poca attenzione [al netto delle tette grosse che vedo sgorgare in maniera lancinatamente non fissarleTroppoChePoiTiSgamanoPeQuelCheSeiUnTettistaInAstinenzaDiCorpoDiDonna, in questo periodo, ma è - appunto - un periodo, [tipo oggi in metropolitana, che è bastato un movimento improvviso di una camicetta molto scollacciata, e si è spalancata la compatta sobrietà di un reggiseno, che reggeva ma, che nel contempo, mostrava assaie altro]], però poi mi son trovato a valutare che quel modello mi attira meno dell'altro, perché quel dettaglio sullo slancio delle linee della carrozzeria mi convincono poco.
occhei che forse è una cosa inutile. ma sono anche stufo di negarmi cose inutili.
e poi, di nuovo, nello zeitgeist dello stingrandissssssssssssssssssssssssssssssssssssssssimicazzi: sono pieno di difetti et contraddizioni. sono mollemente altero nella mia radicalità. sono un banale esteta che [raramente? ogni tanto? spesso?] cede più alla forma che alla sostanza. sono uno che rimane intruppato nella parte bassa dell'alfabeto greco della maschitudine.
però, poi, in fondo: stingrandissssssssssssssssssssssssssssssssssssssssimicazzi.

tanto poi continerò a poi a scrivere post come vengono. pieni di refusi.
qui dentro leggete in pochi. spesso mai del tutto convinti tutti assieme.
e a culo tutto il resto [fuori di qui - vedremo, tra quanto, coll'auto].

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