Monday, August 6, 2018

benevenuto nell'esclusivo clèb, francè

ennnnnniente, carò francè.
pare che tu spacchi decisamente di meno, rispetto a qualche tempo fa. e sembra che questo sia l'effetto plastico della tua presa di posizione sui migranti. insomma, quella cosa lì si conferma essere non molto popolare. per svariegatissime ragioni, dalle più intricate, alle più spregiudicate e reprovevoli. ma è cosa che non tira molto [non ti sfuggirà l'afasia di tante piccole anime, sì i pusillanimi, nella classe dirigente politica - sic!]. ora. non credo te ne faccia 'sto gran cruccio. della perdita di consensi, dico. d'altro canto mica devi essere ri-eletto tu.
ma sia quel che sia, e quindi anche tu, francè. benvenuto nel clèb del 19%. siamo un quinto del campione statistico nazionale. una versione di pareto di coloro che avversano le decisioni del ministro spauracchioso. siamo in pochi, ma verosimilmente piuttosto convinti. non foss'altro che, quando si è in mica tanti, quel briciolo in più di commitment devi portartelo dentro.
occhei. occhei. la smetto coi termini in inglese. e soprattutto la smetto con la spocchia del: benvenuto nel clèb. che già ci stavi, nel clèb di quelli del 19%. anzi, a dirla tutta, sei sempre stata una voce decisamente autorevole. talmente autorevole che già mi pare di sentirli i detrattori. [ascolta là lontano. roba del tipo: ahhhhsssssì? e i preti pedofili? e le donne prete? e ricchezze del vaticano? accoglieteli a san pietro. e quelli che speculano sull'accoglienza? e i preti che si trombano le richiedenti? e i marò? e il pidddddì allora, che dice il piddddì? questo è il nipote della boldrini, fa l'usciere a san pietro e guadagna 14.923 eurIVaticani al mese: condividi se sei indignato]. non solo. ci sono un sacco di atei devoti - quelli che rompono i coglioni pensando di dover decidere del di dentro le nostre mutande, o discettano sul libero arbitrio di chiunque, moraleggiando qua e là - che vedono come un fumo negli occhi quel tuo prendere posizione su quella questione. ma sono moderatamente convinto ce ne siano un sacco di quelli che, tutte le domeniche, si mettono in fila per la comunione, e poi se ne tornano al loro banco, che è sempre lo stesso. settimana dopo settimana. ne parlo con una qualche cognizione di causa. per quanto sian quasi vent'anni non frequenti più banchi delle chiese, settimanalmente dico. non so se trovare più fastidioso la riottosità degli atei devoti o dei praticanti incoerenti.
ma tant'è.
anzi.
a dirla tutta sto provando a domare quella sensazione di fastidio. non tanto perché giustifichi quegli altri fuori dal clèb, neh?
no. provo a tener fuori dal radar il fastidio perché [mi] ottunde quel minimo sindacale di serenità che - credo - sia necessario mantenere, per cercare di capire.
perché francè, te lo confesso - in senso laico e non confessionale - a me 'sta cosa della questione migrante è uno sprone che non mi spiego. probabilmente sta pure sfrancicando la uualllllera di quei tre-quattro interlocutori miei. non devo essere ri-eletto neppure io. però capisci che, se tu manco sai cosa sia il calo di popolarità, io in teoria dovrei prestare un po' più di attenzione ai miei interlocutori. giusto per non finire del tutto misantropizzante. che sarebbe anche un po' una contraddizione di termini, se tanto 'sta questione migrante mi fa da sprone. sprone solo intellettual-speculativo [al momento?]. buono - o meglio - spunto per qualche post da radicalsentenziantebuonistadasalottoidelogizzatoscic.
però 'sta storia che anche il papa sia - stigrandissssssssssimicazzi - ammantanto dello zeitgeist anti-migratorio mediameggiante mi ha fatto riflettere. poi, magari, ne vengono fuori risultati riflettenti banali.
uno.
quello più semplicistico.
è la faccenda che pare, che tu ed io, si abbia la medesima convinzione su questa fazenda al netto del fatto possa esserci bisogno di un dio, o meno. cioè. tu sei il capo dei cattolici. io sono il più pirla degli agnostici. però che possa credere in dio [tu] o meno [io], non fa molta differenza. lo so. lo so. sto banalizzando in maniera sconcertante. qualche migLionata di pagine di filosofie, teologie, progressi del pensiero umano. però l'effetto è quello. che sia necessario un dio o meno, la tensione è la medesima. magari per voi è un mezzo. per me un semplice fine, in mezzo a questa fondamentale, ontologica disperazione [per quanto cerchi di vederla ottimisticamente].
poi ce n'è un altro. [che ce ne sarebbero un sacco d'altri, ma il post si è già sbrodolato abbastanza].
io credo che di come si stia percependo, collettivamente, la questione migranti ci siano dentro ammassi di passato, stridori di presente, baluginii di futuro.
il passato è la roba archetipa, ancestrale, profonda, inconscia. la faccendiuola della paura del diverso, di chi o cosa non riusciamo a ricondurre ad un'esperito tranquillo e noto. la vita che scorre al di là di quello che siamo abituati a concepire. l'esistenza fuori da noi, che non possiamo o possiamo controllare.
il presente è per il fatto di doverci confrontare con la ri-discussione del nostro cazzo di status quo, il nostro piccolo egoismo conservativo, la presa di coscienza di alcune banali fastidiosissime ovvietà. tipo che non abbiamo nulla per meritarci di nascere in questo periodo, in questo pezzo di mondo, probabilmente il meglio di quel che è potuto accadere negli ultimi 400-500 secoli a questa parte. talmente fastidioso che, forse è l'effetto inebriante di star abbastanza in alto alla piramide di maslow, applichiamo il processo di rimozione. più o meno convintamente, o consciamente. sì, insomma, il nostro bene-stare ci fa diventare un po' più stronzi [mi ci metto pur io, figurarsi].
il futuro per quello che sarà qualcosa di incontrollabile e inevitabile, e credo migliore. per quanto, di nuovo, è roba vecchia di 400-500 secoli. la cosa che le persone emigrino, dico. e che in questa ineluttabilità ci siano anche tutti gli stimoli per progredire, tutti, collettivamente. riuscissimo a guardare oltre le paure o le piccole stronzità di cui sopra. se funziona con il mescio genetico - intuisco come una lucina di lucciola accesa e subito dopo spenta - figurarsi cosa può venirne fuori con quelle strepitose cosa che l'ingegno, la sensibilità, le intelligenze della razza umana possono fare.
che poi sarebbe l'unica di razza, dico.
lo dici anche tu, francè. anche se tu hai bisogno del concetto di figliolanza dell'unico dio.
io non lo so se siamo figli.
e rimango un po' appeso al paradosso di sentirli, ineluttabilmente, fratelli [anche i leghisti, pedddddddire], per quanto non so figli di non so bene cosa di trascendente.
figurati: uno spocchioso snob egoriferito come me.
per quanto credo ci sia poco di trascendente nella canea di speculazione politica, di questo periodo. anche in questo caso non credo ci sia solo la tattica del ministro spauracchioso, che gli fa fottutamente comodo. c'è dell'altro di più vasto, pianificato, obnubilante, pervasivo.
quindi ovvio ci sia finito dentro pure tu, in termini di contro-consenso. per quanto, arguisco, che 'stanotte dormirai comunque sogni tranquilli.
sarà dura, ma tanto, alla fine se non ci estingueremo prima, a vincere non sarà il ministro spauracchioso. è solo questione di tempo. magari tanto. troppo. per allora non ci saremo né tu, né io, né il ministro spauracchioso né i suoi fantasiosi succedanei [né forse la necessità di un dio. per quanto sia una sparata un po' tanto fuori dalla tazza...].

per il momento mi rimane questa sensazione di semplice scelta, essere in quel 19%. per quanto non sia per nulla facile: le paure, la stronzosità ce l'ho addosso pure io. ed è qualcosa che non mi spiego solo con la tendenza a scegliere - abbastanza sempre - le cose più incasinate. potrei godermela e fottermene [anzi, ti confesserei, se mi confessassi in senso confessionale, che vorrei aprire una parentesi edonistico-godereccia [possibilmente fottendo il più possibile], per quanto non so se mi riuscirà, o chissà i casini che combinerò], e invece mi sento molto dentro questo 19%.
edddddai, francè, tutto sommato è un clèb interessante. nevvero?

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