Wednesday, August 29, 2018

dialoghi [s]fortunatamente immaginifici - nel senso se uno ha culo o meno

- eppure continuo a credere, pervicacemente, che fortuna e sfortuna non esistono.
- pervicacemente...
- sì. pervicacemente. perché dev'essere pervicace uno che comunque continua a pensarla così. nonostante tutto.
- nonostante tutto, cosa?
- tipo quella cosa che se l'avessi provata un mese fa, sarebbe andata forse via liscia. invece, oggi, gNente. uno alza il ditino per provare a smuovere un po' le cose. e succede una mezza tregenda.
- oheeeeeeee. esagerato. mezza tregenda.
- sì. insomma. ci siamo capiti.
- e poi hai detto bene: forse.
- certo, forse, non abbiamo il doppio cieco.
- doppio cieco?
- lascia perdere, frequento dottoresse.
- ah. bel mandrillone.
- lascia perdere. e poi mi sa che finisco ad essere distopico pure lì?
- distopico?
- certo, non l'utilizza mai odg?
- no. sennò me l'avresti già detto tu... in ogni caso cosa c'entra la fortuna o la sfortuna in quel che ti è successo?
- niente. perché pervicacemente continuo a non crederci...
- ma...
- ma ancora una volta ho la sensazione di essere stato al posto giusto nel momento sbagliato.
- quindi, al limite, discronico. non distopico.
- tecnicamente credo di sì. ma abbiamo studiato altro.
- già.
- già.
- e se invece fosse un qualcosa che chiudendo uno spiraglio ora, ti apre un grandissimo varco domani?
- magari in un multiuniverso parallelo sì.
- o magari è una questione di serendipity.
- sì. e cosa scoprirò, in miliardesimi, la penicillina o il viagra?
- questo non lo possiamo sapere, né tu, né io, né il doppio cieco né in questo né in un altro multiuniverso.
- per una volta mi vien quasi ragione di darti ragione.
- lo fai molto più spesso di quanto voglia serenamente ammettertelo. hai dato il la ad un piccolo evento. vediamo a cosa può portare. magari a niente. magari a qualcosa di positivo. certo bisogna ogni tanto increspare un po' le acque.
- ecco. forse è proprio questo il punto. le acque si vorrebbero placide e calme.
- solo che da placida a stantia è un attimo.
- anche ad incresparle senza i coglioni per poterlo gestire. nemmeno quelle piccole, di increspature.
- mannò. mannò. ce la fai pure te. ce li hai pure te i coglioni. solo che maschio non alfa dominante ti vergogni a tirarli fuori e vedere quanto ce l'hai potente.
- mi sembri una versione triviale dei manuali delle patatine di automotivazione. tipo le pastranate motivazionali di quelli che tengono corsi sulla pirobazia, molto nello spirito ammmmmericano.
- triviale, io?
- sì. tu. e comunque, per chiuderla qui, a dirla tutta: ci avrò pure rimesso l'aumento per i prossimi tre mesi. ma almeno mi posso guardare lo specchio, senza titubare. e se passo per pirla, pace.
- guadagnerai il centuplo nel regno dei cieli.
- fanculo.
- vabbhé. se tu sei agnostico, ci possiamo fare poco.
- sei agnostico anche tu.
- sì, ma il centuplo lo avresti, ipoteticamente, guadagnato tu.
- sì. appunto. questo sì che è essere distopici.
- distopici sì. fortunati o sfortunati - nel contesto relativo, ovvio. - no.
- nel contesto relativo, ovvio. e comunque, pervicacemente...
- il fatto che le cose vengano, pervicaci, non sono né fortuna né sfortuna.
- è il caos che determina il caso.
- vabbhé. corchiamoci, che è meglio...
- corchiamoci.

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