Tuesday, August 20, 2019

troppo comodo, oggi, il ditino puntato col fare offeso e sostenuto

uh, dunque.
io ho un rapporto con l'autostima che è un po' come il formaggio gruviera, con tutti i buchi in mezzo.
un po' di gente lo sa, ma mi vuol bene uguale, quindi stigrandisssssssimicazzi.
uno dei [pochi] vantaggi di un'autostima tipo formaggio gruviera è che il concetto di autocritica non è qualcosa di esotico, che vagola nell'iperspazio.
senza che tutto ciò diventi per forza un gran rullar di martellate sui coglioni - tipico, invero, della sinistra. bensì prendere coscienza degli errori di analisi, valutazione, azione.
tutto in buona fede, ci mancherebbe, ma errori. se però con l'autocritica gli errori poi ti sembrano più chiari, è più facile non ripeterli.
quindi nessun problema ad alzar la manina e dire: mi son sbagliato.
tipo quando scrivevo che era ovvio finisse accccussì con quello a far il maramaldo, dettar la linea anche ai faivstarrrrrrre, capitanati da quella pochezza di agggggggginnnnnonuostro. e mangiarseli. [il presidente del consiglio non pervenuto]
mi son sbagliato, perché il maramaldeggiamento tattico di quello là, per quindici mesi, non pensavo portasse ad acclarare la sua inconstistenza strategica. forse è stato per il pericolo percepito, ma non immaginavo riuscisse a sbagliare tutto lo sbagliabile nel volgere di pochi giorni.
tanto da far sempre il primo ministro quasi uno statista, agggggggginnnnnonuostro quasi un fine capo-politico, renzie quasi un abile stratega tessitore.
quasi, ovvio.
ora.
quello là, prima se ne andrà dal viminale, prima sarà meglio per tutti. quindi va bene quel poco che sta sul fondo del bicchiere.
mi lascia perplesso che, nel dar addosso a quello là, sia mancato del tutto - del tutto - anche un solo accenno a qualcosa che somigliasse ad una pur vaga autocritica.
quasi che quello là sia stato un plenipotenziario nei fatti, ben oltre la propaganda social - che gli riesce alla stragrandissssssssima. e che gli altri siano stati bersaglio innocenti della sua tracotanza. impossibilitati a proporre qualcosa di alternativo, che non fosse il rincorrerlo sui sentieri che lui batte benissimo.
quindi è tutto ineccepibile quello oggi che gli si è snocciolato sotto il naso, e mica solo figurativamente. figurarsi.
provo però a non dimenticare che la responsabilità politica, di tutto quello che gli si contesta è stata - quanto meno - in gran parte condivisa. con la correità morale conseguente.
troppo comodo, oggi, puntar il ditino sottolineando stizziti che tutto ciò sia stato solo subito.
tipo il negar l'autorizzazione a procedere dopo l'arroganza della diciotti.
o la firma in calce ai decresti sicurezza e sicurezza bis [sperando vengano ritirati prima che si ratifichi quanto siano pezzottati dal punto di vista Costituzionale].

senza un po' di autocritica il ditino puntato, puntuto, rischia di farsi spuntato [miodddddddddddddio, così però mi sembro renzie dei poveri].
perché chi ha solo da rimproverare agli altri, possibile metta sotto il tappeto lo sporco ammonticchiato da sé medesimo.
quindi perde di consistenza.
e figurarsi se è così scontato riesca a NON ripetere gli errori in cui è inciampato.
così la politica sarà solo sangue e merda [cit.].
per far sì possa essere anche l'arte del possibile, occorrerebbero persone un po' più hombre-vertical. tipo quelli che non hanno paura di prender coscienza di quel che si è sbagliato, e riconoscerlo.
non è segno di debolezza.
ma di una fortezza che è merce rara, specie in quei dintorni.
[per questo siamo messi, mediamente, così male, in un contesto imputtanato come quello di oggi, in questo paese pezzottato. qualsiasi cosa decidano di fare da qui in avanti, tutti - tutti]
[poi uno dice com'è che continui a prenderla così bene?]

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