Saturday, July 7, 2018

rivisitazione della storia del maschio alfa dominante [altro post lagnoso, nel caso si può saltare]

in realtà ripensavo al mood un po' splatter-patetico di quello precedente.
e quindi lo re-interpreto per farlo splatter-razionalizzato.
non so quando sia effettiva la storia del maschio alfa-dominante, in sé.
cioè. al netto di quale sia la lettera greca della mia maschitudine, ho ragionato se è, altresì, una incapacità di gestire la complessità di quella cosa lì.
mi spiego.
è come se si magnificassero, quando entro a ridosso di contesto, una inspiegabile serie di in-abilità. non sto più nemmeno a chiedermi il perché. o da cosa derivino. quali le cause scatenanti quando poppavo da matreme.
no.
semplicemente non sono buono.
mi sopraffà un talento al contrario, buono a sparpagliare e caotizzare cose che, per loro natura, dovrebbero avere un effluvio facilmente definito. genero turbolenze, là dove sarebbe del tutto naturale il moto laminare.
perdo la lucidità irrazionale dell'istinto. sbrocco inciampando addosso ad eventi che non riescono ad essere lieti. tiro fendenti a caso all'aria, infestandola di volgarissimi peti [la velocità con cui svaporano le mie passioni [cit.]].

non è il grado di mascolinità.
sono le pagine, stropicciate e rese illeggibili, di quella parte del manuale che l'umana gente scorre, istintivamente.
inutile, mi riescono benino un certo numero di cose.
ma azzeccare la pronuncia giusta in francese di fondue, menù, lupen, non mi riesce: per quanto riesca a sentire benissimo come si dovrebbe dire.
ma riuscire a percepire il bouquet di un vino non ho le terminazioni nervose pronte: per quanto sia affascinato da chi le enucleii con leggerezza soave.
capita.
e capita anche 'sta cosa dell'incapacità di costruire relazioni sentimentali: non sono buono.
punto.

figurarsi quando incrocio situazioni femminee omologhe: per quanto più capaci di me, almeno ad accoppiarsi [con altri].
io avevo intuito quella donna portasse seco pericoli, e fosse essa stessa pericolosa. l'ho capito pochi secondi dopo averla conosciuta. ora ho capito l'altro pezzo, il perché di quella sensazione. perché è una che, nei suoi blocchi e nei suoi elementi diserbanti, attiva in me le peggio incapacità di cui sopra.
non so con altri, con me senza dubbio.
per questo ho reazioni così inconsultatamente non razionali.
per questo sbrocco capovolgendo l'orizzonte delle cose.
non sono innamorato, o affascinato.
sono intrappolato dalle mie nevrosi e dai copioni che queste mi scrivono.
è pericolosa [per me] perché ha aperto le mie gabbie. ed io non ho fatto 'sto granché per impedirlo. è una talento anche questo.
[poi sarebbe una buona domanda anche da chiedersi perché sembra vada a cercarle, persone del genere. ma sono troppo imballato per [ri]provare a cercare la risposta. [al netto che pensano anche di averla trovata, e la enucleano col ditino maestrinico]].

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