Wednesday, March 20, 2019

equinozio [intanto dormo]

e quindi che accade?
in ordine casuale e d'importanza relativa altrettanto acccazzzo.
accade che ho un pezzo di apparato digerente in fiamme, quindi il pensiero di vellicarmi qualsivoglia rrrroba da magnà, come succedaneo, anche no. la testa è come dentro un'ampollona e mi riverbera tutta. un acufene blando all'orecchio destro fa da colonna sonora mononòta a questa specie di punto di domanda perplesso, serenamente rassegnato: il grip all'esistenza e all'esistere, quel poco che ho avuto la sensazione di avere, dov'è finito? [nel frattempo l'acufene si è modulato in una frequenza un poco più bassa].
di scopare nemmeno provo a pensarci [ed ho la quasi banal-priapistica sensazione mi si sia accorciato il pisello].
di qualcosa di più ampio et appagante non so nemmeno come [ri]cominciare.
sono molto stanco.
non so se arriverò a terminare l'anno là dentro [poi sì, certamente, le possibili altre opportunità et blablablabla...].
nessun'auto, al momento, figurarsi.
eppure.
sta arrivando allo zenit una luminosissima luna piena.
tra 75 minuti l'asse terrestre sarà perfettamente verticale.
e sarà primavera.
uno vorrebbe arrivarci in altro modo.
ma poi viene quel che viene. e la primavera viene a prescindere, come tutto il resto, del resto.
quindi buona primavera, a quei cinque-sei che passerrano da qui.
vado a dormire. ricomincio con un sonno ristoratore. ci provo, almeno.


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