Sunday, June 30, 2024

scorre

[disclaimer: questo è un post ombelicale, non ci son granché sguardi oltre le proprie piccole insoddisfazioni. anche se, al solito, non dimentico il privilegio.]

l'altro ieri è terminata tutto scorre. tutto scorre è forse la trasmissione che più amo della radio. il tema scelto dal bacchetta, l'unico conduttore che poteva far una trasmissione del genere. il tema sempre lontano dal meinstriiim dei soscial, o dell'approfondimento generalista. il tema spesso foriero di suggestioni intime, o poterla vedere dall'altro punto di vista degli altri: generatore di psicopippe che levati. quasi sempre interessante ascoltare il contributo delle ascoltatrici e ascoltatori, spesso sempre gli stessi, tanto che ormai al "pronto, sono io?" sapevi chi stava per intervenire. interessante per capire il punto di altri, per mettersi in confronto, comprendere l'alterità. a volte pensare: cazzo, questa cosa avrei voluta pensarla io. a volte pensare il rassicurante: per fortuna sono più avanti di questo stronzo. non so quanto sia un caso che gli stronzi sian stati quasi sempre maschi. non so quanto sia un caso che, quando intervenivano prevalentemente donne, la discussione incanalava vibrazioni e climi più sereni, costruttivi, cose generatrici. il testosterone fa quasi sempre male. oppure le frustrazioni, le compulsioni di alcuni. roba a volte tipo una specie di seduta psicoterapica di gruppo.

in mezzo il bacchetta, anche nel senso di omen-nomen. una specie di direttore di questa ensemble di sgarrupati improvvisatori free style. altro che free jazz. il bacchetta con la sua seconda domanda ficcante, con la sua controdeduzione, con la sua capacità di far saltar fuori la contraddizione tossica degli ascoltatori apologetici, quelli con il punto esclamativo alla fine di ogni frase. il bacchetta che a volte ha accusato il colpo a fronte di uscite davvero stronze, che buttavan lì una sua disonestà intellettuale - roba che è in contraddizione di termini con il bacchetta. il bacchetta con la sua empatia e la capacità di accompagnare gli interventi più intimi, riservati, commoventi che ogni tanto son capitati. per questo grazie al bacchetta.

il bacchetta che sosteneva tutti i giorni che la trasmissione la facevano ascoltatrici e ascoltatori, ma ci saremmo ben persi in cacofonie spaciugate e caciarone senza di lui.

mi mancherà il bacchetta di tutto scorre. a volte capita una specie di pricoradiodramma, quando termina definitivamente una trasmissione. e non è solo la questione della fine del palinsesto invernale. che percepisci un qualcosa di simile al ricordo dolce di vacanze. la levità della vacatio, che ormai non riesco più a far mia, 'ché da dentro la ruota da criceto tutto scorre ma mi torna uguale, giorno dopo giorno. quando termina una trasmissione ci si trova un po' soli, e col piccolo horror vacui che bisognerà ripianificare le sinapsi, per affezionarsi ad altre trasmissioni. poi i circuiti sinaptici sono fottutamente plastici, molto più bravi e arguti della nostra piccola paura di doverlo fare. è che costa fatica. e noi si diventa sempre più anziani. è che costa energia. ed io è come se fossi con le pile scariche scariche [dice, e ti pareva se non tiravi fuori 'sta storia [cit.]].

e soprattutto con la convinzione [qui inizia la parte di cui il disclaimer iniziale] che tutto scorra, ma mi trovo impiantato ed incastrato da qualche parte, ed io non stia scorrendo proprio un cazzo. tutto scorre, tutto passa, e mi sembra di essere ad un punto di un'imprecisata partenza, da cui peraltro vorrei muovere il culo. invece sto lì. imbrigliato, senza 'sta gran abilità di seguire il fluire, avvolgerlo e farsi avvolgere. solo ogni tanto la presa di coscienza lì, in mezzo alla pancia quasi impanicata, che a scorrere sia il tempo e basta. che è da pirla pensare di averne davanti ad libitum, in questa situazione di salute et varie et eventuali.

non è una sensazione piacevolissima. non è roba che rinforza l'autostima, al netto che a quest'età se si è ancora alla ricerca del rinforzo non vi è da star troppo sereni. o forse sì. prendendo però atto del fatto che è a posto così. non scorrerà gran ben altro.

mi hanno fatto sapere, con un nesso solo temporale, che non è mica detto che non ci si possa sbloccare da certi incastri. non ostante l'età, la strutturazione, la cristallizzazione. forse nemmeno non ostante la sclerosi. tanto, in fondo, può ancora scorrere.

me l'hanno fatto notare ed io ho percepito distintamente la serena e limpida verità di 'sta roba qui. però tutta una cosa di testa. istanza chiarissima, consequenziale e lineare, come la tesi di un teorema che va a dimostrarsi. di pancia o cuore per nulla, non l'ho proprio sentito. anzi. mi son visto davanti alla triste, inpanicante, inevitabile incapacità di metterlo in pratica. gran bella analisi, peccato le sintesi

tecnicamente potrei sospendere il tutto. fidarmi, dando i tempo a qualcosa di scorrere: è già accaduto [grazie amichetta ilà]. almeno ho il conforto dell'esperienza. ma intanto il tempo, quello sì, scorre. e ce n'è sempre meno.

ed io mi sento impigliato. mentre tutto scorre.

[e per fortuna c'è la sertralina a non farmi andare giù. che a scorrere verso il basso son ben altri cazzi. quindi mi pare già gran cosa buona et giusta].

"passerà questa pioggia sottile come passa il dolore". [me lo ricordavo, più di trent'anni fa, per un innamoramento tossico. pensa te come scorrono le cose].

in ogni caso mi mancherà tutto scorre. però mi affezionerò ad altro. tanto le trasmissioni, in sé, mica la sentono la malinconia del distacco.

[qui la sigla con la voce. il bacchetta utilizzava solo la base musicale. tanto che mi fa specie sentirla cantata, per quanto abbia un perché anche con le parole. però, per noi di tutto scorre, è altra cosa, ovvio]