credo si sia conclusa una delle relazioni più significative abbia mai vissuto. relazione nel senso piuttosto ampio del termine. che poi forse era, appunto, la sua ampiezza a renderla strutturalmente fragile. quanto meno la sua variegazione, quanto meno nei termini di coinvolgimento sentimentale. roba non esattamente reciproca, simmetrica. e quando c'è uno sbilanciamento ovvio che una relazione mostri la sua fragilità strutturale.
tanto più non mi piace nascondermi. o peggio millantare sentimenti che non provo. non si prende in giro nessuno, in amore, o quella roba lì.
è - è stata - una relazione fottutamente importante, forse financo fondamentale. e tutto il bello che mi e ci ha regalato è roba che non mi leverà nessuno, tranne l'oblio di quando le cose finiranno, nel senso strutturale del termine. e tutto il bello che mi ha regalato non lo riverserei in questo blogghettino. sennò che blogghettino di contumelie ombelicali sarebbe?
scrivo solo che ho capito - davvero - che fare allllammmmmmore è cosa - davvero - bella et appagante. che di suo non è 'sta gran scoperta. è quello che ho scoperto a monte [la causa], che mi dà la contezza della bellezza delllllammmmore [l'effetto] la cosa davvero da breakthrough [dannati anglicismi], un piccolo cambio di paradigma nelle autoconsapevolezze. [e stigrandissssimicazzi esserci arrivati a questa età. e per il momento provo a lasciar da parte l'incazzo per tutto quello che mi ci ha fatto arrivare così tardi.]
di contro mi rimane anche altro, meno esaltante. anzi, forse l'ennesimo tic pavloviano a sabotarmi.
tipo che non sono fatto per stare in una relazione. dice: eh, si vede che non hai ancora trovato quella giusta. può essere. però a 'st'età nutro dei dubbi che mai ci sarà quella giusta. anche se a tratti ho financo desiderato, in modo importante, ci fosse. oppure mi rimane la quasi matematica certezza che, trovassi una che penso potrebbe essere quella giusta, poi faccia e dica cose che le fanno scappare a gambe levate, quelle giuste. ed io che rinforzo quella convinzione.
di certo, oltre le cose belle, mi è rimasto un senso di inadeguatezza relazionale. che la fanciulla si è ben prodigata a corroborare in questi mesi. i momenti di sconforto meno piacevoli, e non solo per le spigolature con cui corroborava. non lo ha fatto di certo apposta. potrebbe essere stato il suo tic pavloviano, quando ha percepito distintamente lo sbilanciamento di cui sopra. però, al netto delle cause, io questo effetto di su di me lo vivo eccome.
almeno con la dubbiosità scettica di essere un altro tentativo di autosabotarmi.
e mi sono però anche accorto, per uscire dall'inghippo del tic pavloviano, che sto reagendo in maniera controintuitiva. una specie di reazione in contro fase. come gli amplificatori operazionali, o i sistemi controreazionati. quelli in cui la controreazione è negativa: in termini di segno algebrico, non di valore etico. così i sistemi si mantengono in equilibrio.
e la reazione è che provo, ancora di più, a praticare gentilezze a casaccio e atti di bellezza privi di senso.
ci provo, insomma. cerco di essere [ancora] più disponibile, [ancora] più cortese, [ancora] più attento a quello che mi sollecita il prossimo, anche nel senso più casuale del termine. un po' è senso di cura et attenzione alle persone che, a loro modo, ne abbisognano. quello che riesco, quello che posso. un po' sono le azioni da boy scout. un po' là dentro le occasioni sono numerosissime, ogni giorno. un po' è il senso di dare il senso e mettere a terra il verso di venditti: sto meglio quando sto bene. [minchia. pensa te. venditti sono andato a citare]. un po' è ri-mettere in circolo [no. non vado a citare ligabue, e la storia del mettere in circolo il proprio amore. c'è un limite a tutto].
insomma, una reazione a quel senso di inadeguatezza. provo a convincermene cercando di intuire i ritorni che gli altri possono darmi, reazioni a loro volta di quel che è una mia reazione all'inadeguatezza a stare in una relazione. sussumo quello che arriva dagli altri, che son una specie di nebulizzazione di relazioni. ed a volte, pure l'acqua nebulizzata che ti arriva addosso regala un senso di benessere.
insomma. una specie di reazione in controreazione così. e poi per il resto vedremo.
[al netto della grandissima voglia che mi è rimasta di fare alllllammmmmmmore. leggero et taumaturgico]