Saturday, September 11, 2021

blando [o blandissimo? se può far differenza]: appunti sparsi. post molto ombelicalmente intimo, forse sconfessabile [con la tastiera del portatile sostituito. ma non diminuiranno i refusi]

al sabato mattina è [quasi] sempre come se tutto si schiantasse. tipo il momento più complicato della settimana. si riversa - gluuggglugggluggg - la stanchezza dei giorni precedenti. la testa non si infila nella zona di conforto tossica, per pensare ai pattern che ormai domino. pattern che però la tengono impegnata. ed è più semplice lasciar fuori il resto. che poi sarebbe il quasi tutto. tipo sono quasi del tutto bloccato, immobile. quello che non fa, insomma. oppure si fa quello che è semplice, inevitabile. pigliarsi quello che viene incontro. sperando non sia della merda variegatameante montante.

stamani tutto questo è stato abbastanza lancinante. però non tipo quando sogno cose lancinanti, nel senso di percezioni desiderate. che si percepiscono solo nel sogno. bensì tipo quando sogno che la casa - a milano - è onusta di coinquilini, che però non incrocio mai. ci sono, ci sono i letti rifatti, gli spazi occupati. ed io so che non sono più solo in casa. ed è questo l'elemento lancinante. non vivo più solo, ma non l'ho mica scelto io. e c'è l'altro elemento lancinante che è il ricordo di quando ero solo. ed era una ficata, stare solo, senza coinquilini. c'è poco spazio, ci sono altri che limitano le possibilità del fare. solo che non li incrocio mai. da una parte è rassicurante - dovrei affrontarli ed interloquircivi. dall'altra è una situazione disassemblante che ti ritrovi addosso. senza che ne si abbia avuto contezza. gli incubi sono altri, occhei. anche i sogni lancintamente belli, però. ed ogni tanto il mio inconscio anarchico me ne apparecchia qualcuno, pensa te.

stamani ho avuto la sensazione che forse sì, forse ci sono dentro. magari anche solo ai margini. magari è solo un fatto che è roba che arriva alla caviglie. ma ci sono dentro. si può scrivere? beh, sì. scriviamolo. sindrome depressiva. o depressione. qualsiasi cosa significhi. qualsiasi siano le cause. qualsiasi i tentativi per rimettersi in bolla. qualunque espediente a far piccole cose mitiganti. è proprio perché le cose non vanno così male. è proprio perché non è tutto così oscuro. è proprio perché non c'è la disperazion cangiante e temporanea della buchetta. è proprio perché non mi ha impanicato percepirlo. ma forse proprio per questo mi pare di averla vista, per un attimo, percepita, 'sta cosa qui. qui accanto. esserci.

io ho studiato altro. e soprattutto guardo troppo l'ombelico mio. quindi potrebbe essere una percezione falsata, autoindotta. un normalissimo bias confermativo, come un novacse qualsiasi, che osserva l'eccezione per contestare la regola. quindi tecnicamente avrei bisogno di qualcuno che verificasse. clinicamente, dico. nell'evanescenza delle cose umane.

odg me ne ha accennato qualche mese fa. di un blandissimo antidepressivo [o blando? se può far differenza]. poi ha convenuto anche no. in questo momento non mi sembra un'ipotesi iperbolica. è un'altra percezione, occhei. ma prima mica ce l'avevo. ho pensato che sì, se così fosse, non potrei donare [il sangue] per un po'. mi ha fatto sorridere questo pensiero automatico. e che potrei arrivare a quarantanove, donazioni dico. che poi sarebbe un piccolo obiettivo non del tutto raggiunto. quasi in coerenza.

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