Friday, June 17, 2022

piccolo intermezzo di irrisolutezze e bordoni di fondo

il fatto è che è tipo un rumore di fondo, un bordone continuo, che sta lì. a volte sei talmente impalpabile che ti tira giù. altre volte no, ma quel senso di malinconia soffusa, come alcuni giri armonici che finiscono in minore, ti accompagna inesorabile.

e il fatto è che non [mi] è così scontato essere compiutamente sereno ed appagato, quando si sa che da qualche parte qualcuno variegatamente è dentro situazioni poco piacevoli.

il fatto è che la storia dell'umanità è un flusso abbastanza totale e variamente costante di ingiustizie, sofferenze, punti angolosi, situazioni che definire poco piacevoli è un perculistico eufemismo [marò, che periodo lunghissssssimo].

quindi c'è il fatto che le sofferenze - qualsiasi cosa significhi - di popoli e tocchettoni di umanità hanno lo stesso effetto di bordone dell'amico - qualsiasi cosa significhi - che ha perso il padre tre mesi dopo la madre.

ed il fatto è che creature attraversino il mediterraneo su barchette scalcagnate, non fanno la stessa malinconia dell'amico - qualsiasi importanza abbia significato quella persona - che arranca, fatica, esprime con incoerente logorrea la sua acredine verso di te.

e poi c'è il fatto che uno si chiede che senso ha portarsi, nell'intimità di un'eventuale svolta esistenziale, quelle creature che arrancano e faticano nel mediterraneo, se poi ignori il pungolo dell'amico che naviga su una barchetta scalcagnata e nessuno - forse - va a tirarlo fuori da lì.

perché c'è anche il fatto che questo mena - figurativamente - fendenti remaschi. che ad avvicinarsi si rischia di pigliarsene uno sul nasone. che non si farà magari apposta, ma cazzo, mi ha rotto il naso con una remata - figurativamente ovvio.

anche se c'è il fatto che uno avrebbe pure qualche disperante motivazione [stavo scrivendo ragione, ma forse è qualcosa che dalla ragione, nel senso di consapevolezza, si tiene al di sotto]. di tirar fendenti, di portare acredine verso il mondo, o persone che si pensavano diverse.

poi c'è il fatto che le tensioni che uno [io] si porta dentro, sono molte contrapposte. e vanno in due direzioni opposte, con leve però diverse. e qualcosa alla fine si fa sempre, anche quando non si decide. che poi è la decisione della tensione che ha il braccio di leva più lungo. vince facile.

così c'è il fatto che me ne sto lontano. non tanto per le offese o per il risentimento, roba che ormai è svaporata. è che intuisco sia la decisione di autoprotezione. tipo i fondamentali che ti insegnano nei corsi di primo soccorso. è star lontano da situazioni tossiche. e non importa se non lo si fa apposta. la tossina se ne fotte. e tossisci sputando fuori l'anima che non credi di avere.

è il paradosso del fatto che c'è una centratura per cui ci si preserva, anche se è un perseverare da bordone di fondo. la malinconia dell'accordo minore che non si risolve. non esserci per puntellare la soletta del proprio starci.

con il fatto delle equazioni che non risolvono, come gli accordi. sono irriducibili. la soluzione, il valore che deve assumere l'incognita per far tornare più o meno tutto, sta in una qualche dimensione frattale. noi stiamo nello spaziotempo. e pure sommersi dalla malinconia di cui si è persa l'origine, ed il senso. frattali pure loro.

c'è il fatto di una persona - qualsiasi cosa abbia significato quell'amicizia - che sta scarrocciando, con un incazzo inconsapevole. c'è il fatto che non ho cime da lanciare, o forse non è il caso le lanci perché non c'è molo così consistente. c'è il fatto che uno scarroccio che - la azzecco? intuisco? me la racconto? ignavitizzo? - è il caso di lasciar fare, augurandosi sia secca da cui ripartire e non scoglio con mare incazzoso. c'è il fatto che lasciar andare lo scarroccio acuirà l'incazzo, consapevole o meno. c'è il fatto che prima bisogna trarsi [un po' più] in salvo, per allungar la mano verso l'altro.

c'è il fatto che tutto questo ammanta di scighera di tristezzina questo periodo, questo venerdì, questo contesto in cui mi pare di riuscirci. qualsiasi cosa significhi.

c'è il fatto che quel che ammanta, non passa via liscio.

ci saranno i sogni, nel senso dell'onirico, che me lo ricorderanno. fattualmente.

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