Monday, January 20, 2025

cambiamenti

forse la ricordo male. ma la storia che da grandi cambiamenti possono scaturire grandi opportunità mi convince fino ad un certo punto. deve averla detta qualche orientale. d'altro canto con loro si va a braccetto, ma non del tutto. che essere fatti le une per gli altri è altra cosa.

ci siamo trovati meglio in quello che chiamano occidente. è tutto relativo, ovvio. c'è sempre qualcosa più a occidente di qualcos'altro. è per capirci. 

meglio non vuole dire tuttottimo, neh? però, in un modo o nell'altro nasco lì, già in nuce in quella filosofia nata sui bricchi petrosi che si buttano direttamente nell'egeo. 

qualche secolo dopo poi mi hanno teorizzato, nella versione di come son venuta fuori ora. grandissima intuizione, grandissima idea, volevano alto, allora. c'erano re che si pensavano per volere di dio, sotto di loro i sudditi. pensa un po' l'idea di pari, che son cittadini. mica tutti, ovvio. ma era un gran bel cambio di paradigma. ovvio, quindi, il gran trambusto. roba del tipo: dove andremo a finire, se continua così, signora mia. figurarsi delle parole che dicevano: gli uomini son tutti uguali [questa mi pare la canti qualcuno].

sono la democrazia. quella che, appunto, gli uomini sono [quasi] tutti uguali. roba che il potere appartiene ad una piccola frazione di popolo. poi un po' di più. poi tutte e tutti, o almeno quasi. roba che ci siamo arrivati per approssimazioni successive. anche se approssimazioni successive non rende l'idea del buco nero di due guerre mondiali, l'indicibile della shoah, i fascismi che hanno inventato e che sputavano addosso a me.

la democrazia. quella dello stato di diritto. della separazione dei poteri, che uno li riassuma tutti non va affatto bene. l'intuizione degli uomini davvero liberi che non ci sono poteri buoni [anche questa mi pare di averla sentita cantare]. quindi Costituzioni che vanno a limitarli, i poteri. una controreazione salvifica, che garantisce l'equilibrio del sistema complesso.

sono diventata grande da queste parti. un po' di qua e un po' di là di quella pozza d'acqua chiamata oceano atlantico. i primi a mettermi in pratica sono quelli di là, al suo occidente. negli ultimi decenni si sono pure spacciati come i miei difensori. 'sti mendaci. avevano già perso la verginità sulla mayflower, [questa invece mi pare di averla letta]. vediamo se non fanno venire giù tutto, da oggi.

hanno provato a teorizzarmi sempre meglio. e devo dire ci sono riusciti anche più che benino. è poi la sintesi, al solito, il problema. tanto che qualcosa deve essere andato non secondo i piani. o forse secondo i piani di altri. anche se dubito l'abbiamo davvero pensato in quei modi. [già mi pare di sentirli, alcuni: non ce lo dicono, ci nascondono cose. è il bello di lasciar esprimere opinioni anche lisergiche]. non credo l'abbiamo progettata. hanno semplicemente lasciato andare gli istinti predatori e di avidità. ce li portiamo dentro. statisticamente a qualcuno viene fuori. son sempre di meno. son sempre più accumulatori compulsivi. forse è un caso che sia accaduto prevalentemente con i maschi. non so se è una questione di testosterone che è dannoso abbastanza spesso. oppure le donne non ne hanno avuto [ancora] la possibilità.

ora mi sembra si vada in testacoda. mi danno per roba vecchia, stanca. è che sono faticosa da rinverdire giorno per giorno ed ho bisogno del pronome noi, del concetto di comunità. qui ci abituano a farne sempre meno, di fatica, e conta solo l'io, atomizzati. forse vogliono far cambiare del tutto idea su di me. col il paradosso - solo apparente - lo si fa con il voto [la sovranità appartiene al popolo]. hanno messo al comando il gran filibustiere. qualcosa deve essere andato storto. e cosa riverbererà da là, per tutto il di qua, è il grande quesito. o la sottile paura.

io non so come ne uscirò. può essere che finirò consunta. e ci faranno credere che è molto meglio così. non a tutte e tutti, ma almeno ad abbastanza persone. può essere che ne uscirò con i morelli e bozzi. credo proprio tutto non sarà più come prima.

forse soccomberò. forse dovrò mutare con una velocità mai vista, a garantire l'evoluzione. un darwin sociale e politico con il warp. forse sta per finire più o meno tutto, quel che verrà bisognerà chiamarla in altro modo. forse dimostrerò di essere stata un'intuizione formidabile. e andremo comunque avanti,

anzi. ne sono convinta. bisognerà solo capire quanto tempo ci vorrà per tornare a rivedere le stelle [si, questa mi pare di averla letta da qualche parte], e se e quanto dolore, lutti, tregende saranno necessarie. speriamo nessuna. forse sarà durissima. 

di certo bisognerà tenere botta. e mai più figura retorica è azzeccata. perché saranno scossoni belli riverberanti. forse esagero. vorrei tanto fosse così. forse dimostrerete di avermi fatto propria più di quel che possa pensare, ottimisticamente. non so. quello che verrà starà là nel mezzo, dimensione frattale.

non resta che tenersi pronti.

allacciamo le cinture. da oggi si ballerà, ma non il gesto gradevole orizzontale di un desiderio verticale [anche questa l'ho già sentita da qualcuno].

diciamoci in bocca al lupo [viva il lupo]. se abbiamo tutte e tutti bisogno.

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