durante il discorso, quando il PdR ha parlato de "i detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li condotti alla illegalità e al crimine." ho pensato che sì, la questione delle carceri non è da polvere sotto il tappeto. ci sono un sacco di ultimi, tra i non galantuomini. e lo stato ne è responsabile. per questo è robetta non secondaria. e mi ha colpito il termine aria diversa. come una sensazione di nuovo, di pulito, di gran respiro a pieni polmoni in montagna. sentivo però mi mancasse qualcosa. c'era altro, non riuscivo ad afferrarlo. pochi attimi a cercarlo. poi l'ho lasciato scorrere via. volevo ascoltare attentamente il resto.
ci ha pensato l'ambrosio, alla radio, nei commenti post discorso. è stato lui a raccontarmi quel era il pezzo mancantemi. era il contrappunto, ficcante e delicato, allo sbrego, da richiamo della foresta pre-democratici, di quel tale. quello che hanno messo a fare il sottosegretario alla giustizia. non passerebbe nemmeno i pre-corsi di cultura giuridica, che è 'starobaqua? non si capisce un emerito cazzo - esclamerebbe con cameratesco cipiglio. già lui, quello che condivise della sua intima gioia al pensiero che, nella nuova superbrumbrum della polizia penitenziaria, non avrebbero lasciato respirare chi caricato per essere tradotto. può essere non siano le esatte parole. non merita nemmeno la citazione esatta, 'stoqui. sottosegretario alla giustizia. pensa te.
per tutto il discorso il PdR non l'ha toccata piano. per quanto con il suo modo, il suo garbo, il suo cambio di postura al cambio di inquadratura della telecamera con non-studiato imbarazzo - come se il recitare da consumato attore, per lui, fosse roba che sta in dimensioni parallele.
la calibrazione semantica dei ritocchi cesellati al punto che è giusto esattamente quello. la retorica dell'obiettività dei pieni e dei vuoti misurati. tipo la contrapposizione dei dati macroeconomici mediamente positivi, e gli impatti vivi, puntuali, sulle persone per ciò che è negativo [chawki, sempre alla radio. io non ci avevo fatto caso. d'altro canto loro fanno i giornalisti. io cazzeggio]. i due polli di trilussa per le cose che vanno. quello che può significare, a chi capita, delle cose che non vanno.
ognuno ci ha visto quel che fa comodo. ovvio. sono variegatamente dei paraculi, ci sta. voglio immaginarmi quel po' di imbarazzo che può aver colto quella che fa la presidente del consiglio. mentre il PdR pronunciava il discorso, avrà cercato dei ganci. almeno uno, presidè, fammene trovà almeno uno, che devo ffà er tuit, che poi vado a strafogamme de cappone, baccalà fritto e mostaccioli, anvedi che panza me verrà. d'altro canto, mica poteva mettese a usà la storia degli "Ottantant'anni della Liberazione, fondamento della Repubblica". malimortà, roba che me ffà venì l'orticaria quella, anvedi le bolle che poi me escono. mica poteva appuntasse la storia della necessità della Pace, la sconfortante sproporzione tra i finanziamenti per il riarmo e quelli per contrastare il cambiamento climatico [anche se è riscaldamento globale], il superamento delle disuguaglianze che spingono i giovani ad andarsene. e che è 'sta roba, mica se frequentamo, ce capisco poco. me toccherebbe trovà una scusa: a professò ho studiato solo fino ar capitolo prima. cose fuori dalla sue corde [vocali], mica so argomenti che te ce puoi metterte a strillà, così se capisce subbito che sto a gridà fregnacce. poi eccolo, finalmente. quando ha parlato di patriottismo la nostra s'è appizzata tutta. manco gomez addams quando morticia parla in francese [so che può sembrar irrispettoso fare certi paragoni. non me ne voglia la parte che può sentirsi offesa. peraltro comprensibilmente. da una parte un'istituzione, per quanto orrorifica per chi non l'apprezza. una persona che crede fortemente nel valore della famiglia, a partire dalla sua, indifferente che il nero che la contraddistingue un po' spaventi. una figura di specchiata trasparenza, oltre la coerenza nel vivere appieno gli ideali di gioventù. dall'altra parte, invece, la presidente del consiglio dei ministri]. così eccola lì la sua paraculata: grazie presidè, che ce sta tu a ricordà der patriottismo. era talmente concentrata sul tuit del soscial dell'amichetto suo che si è persa il passaggio "patriottismo di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e leggi, ne vive appieno la quotidianità". meglio per lei. iè sarebbe venuto un coccolò.
poi sì.
c'è stata la storia, in cui mi sono sentito tirato un po' in ballo. non è che di colpo mi son montato la testa, neh? è che dovrebbe capitare a tutte e tutti. tipo impegnarsi "per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro". ed io che pensavo alla parola numero due. la storia del baluginio [un paio di post dietro questo]. che non so se sia fiamma che si spegne, o brace da cui riaccendere il percorso. e poi tipo "in una trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale" per ovviare a "un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini. Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza".
occhei i valori, tensioni ideali. ce l'ho. anzi, ne ho da vendere. anche se, a dirla tutta, son tutti belli lustri sotto la vetrinetta accanto al sofà del tinello. me li guardo e a posto così. quindi tanto vale. egoismo e indifferenza me li risparmio, almeno quelli. cattato, invece, sulla storia delle solitudini, e forse rassegnazione. eppoi il pungolo sull'essere chiamati ad agire. Sergio, sentiammè, è proprio qui il punto. agire, fare. mica non lo so. ecco perché sta roba mi ha pungolato. ed è arrivata subito. ci sto lavorando, i nuovi appuntamenti con odg sono in funzione soprattutto di questo. la sertralina non basta.
Sergio, io ci provo. non è una questione di buoni propositi, che tanto dopo qualche giorno già ce li siamo dimenticati [cit. l'amica betty, roba di più di trent'anni fa]. che poi è solo una convenzione, la storia del nuovo anno. è tutto un divenire. tutto scorre, ogni giorno ne vengono fuori dalle ascoltatrici e ascoltatori del bacchetta. figurarsi se non mi è chiaro.
però sì, Sergio, ci provo. un po' [anche] perché lo hai esortato tu, e non solo perché sei tu ma soprattutto perché hai come riferimento solo la Costituzione. un po' perché sta in fondo l'analisi - non solo di primo livello - che ho fatto da mo. c'è insomma un bel mics di declinazione pubblica, sociale, e una molto intima, oltre che crescita interiore. insomma quel bel mics che ci piacciono.
quindi Sergio, io ci provo. vediamo quanto dura questo momento di riconoscenza, la parola numero uno, quella del post di ieri. e ci provo. di discorsi non me ne servono granché più, quelli non alti come i tuoi intendo.
ottimo è nemico del buono. fatto è meglio che perfetto.
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