Thursday, November 28, 2019

blechfraidei, sticazzi

le suggestioni non mancano. e sono opposte, antipodali.
da una parte.
là dentro, coi colleghi che - verosimilmente - si sentono meno estranei all'andare delle cose del tempo, ho provato a sollevare la questione. provando a ribadire la mia alterità. a me, làamazson, non attira, anzi. se posso lo evito. e durante il blechfraidei tanto più. il più giovane, forse il più presente nel ribadire la propria visione, ha reagito in maniera quasi pavloviana. con un metaverbale che mi dava, secco, del fuori di testa. ma come? una multinazionale che fattura con arguzia gazziGlioni di eurI, come può esserti invisa? quando ha il fatturare gazziGlioni di eurI è la prova provata della sua arguzia, oltre che la sua abilità a far gazziGlioni di eurI, quindi non criticabile per l'essenza stessa di far argutamente gazziGlioni di eurI. è il capitalismo con strumenti e processi arguti, bellezza. altri, meno rumorosamente, mi hanno osservato: chi con stupita curiosità - l'esemplare esotico - chi con sufficienza - l'esemplare cagacazzo.
in realtà a me làamazson, non attira. ma voi accaparratevi pure un po' quella minchia che vi pare. siano oggetti inutili o quasi. in compulsione da blechfraidei o meno.
dall'altra.
ascolto la radio espressione del [variegatissssssssssssssimo] mondo della sinistra milanese. durante i microfoni aperti, contattano la radio un po' di tutto. e quindi quasi tutto lo scibile. chi acquista, pragmatico, i regali di natale col blechfraidei e con làamazson, se capita. chi discetta inorridito si possa solo pensare di portarsi a così pochi click di distanza da quella cosa lì. l'eponimo dello sfruttamento capitalistico dei lavoratori, usurpatore delle risorse del pianeta che corre verso la distruzione, drenatore fiscale di furbizia diabolica ed esecrabile. e pestelocolga chi non è d'accordo. insomma un po' di tutto.
in realtà a me làamazson, non attira. ma voi lanciate pure un po' quella minchia di strali offesissimi e indignati che vi pare. siano obiettivi o quasi. in parossismo da blechfraidei o meno.

da par mio, davvero, stigrandissimicazzi. con etimologia corretta, quella dell'articolo 7 della costituzione romana dico [vediamo se vi siete imparati].

e me lo ricordo, preciso preciso, il momento in cui presi atto dello stigrandissssimicazzi. per quanto làamazson c'entrasse poco, al limite come eponimo del fatto di voler acquistare cose.
si era in una sorta di declinazione materica, per quanto limitata, dellàamazson. un outlet. sulla via del ritorno di un weekend autunnale al mare. ma uno di quei weekend di confine. che lo inizi che sembra ancora propaggine dell'estate e lo finisci che è ormai grigioautunno. gli amici proposero di fermarsi. noi si fa un giro, dissero. io rimasi fuori dalle casette, invero quasi pre-infreddolito dentro la mia giacchetta di pelle nera. per ogni casetta, o che ad una casetta tipo casettaincanadà [ma più cuuuul] voleva assomigliare, uno o più marche - marchettose. o come dicono quelli bravi: una costruzione per ogni brand.
rimasi fuori per una questione molto semplice: le mie finanze erano ormai più che asfittiche da oltre un anno. lo sarebbero diventate ancora di più, ma allora non ne avevo contezza. quindi non potevo permettermeli quei prezzi, financo così imperdibilmente scontati. e poi, forse, non avevo davvero bisogno di nulla.
ma non fu solo questa cosa qui.
fuori dalle casette osservavo le persone entrarvi con sacchettoni giganti onusti di ogni bendidddddio marchettoso, e uscirvi magari con un sacchettone in più. vidi persone che tascinavano anche un paio di trolley, intuendone onusti di cose marchettose.
i visi di quelle persone, molti di quelli, non mi apparivano così felici. ma come incuriositi e tesi nello stesso modo. incuriositi di sapere quale occasione imperdibile potesse celarsi dentro la casetta. tesi dal fatto qualcosa potesse sfuggire loro.
in ogni caso visi non esattamente promananti guudvaibrescion.
ed in quel momento che capii, al netto del mio stato di [relativa] necessità, di quanto poco tutto quello mi importasse. quanto poco venissi coinvolto.
e capii anche con una limpidezza cristallina che non era la questione della volpe e l'uva. non era roba da: non posso permettermelo, quindi è roba inutile, quindi è pirla chi ci entra. e questo mi fece percepire una favolosa sensazione di leggerezza. nel senso che mi sentii davvero affrancato da quella specie di coinvolgimento paradigmatico, furbo consumistico o meno che fosse. e la leggerezza stava appunto nello stigrandisssssssimicazzi. che chi voleva facesse dentro e fuori quelle casette, con in mano i sacchettoni giganti. non mi sentivo né migliore né peggiore di costoro. non percepivo sensazioni né di sfighitudine - non ci potevo comprare -, né di illuminazione - era vacuo e superfluo comprare. mi percepivo semplicemente diverso. di quell'alterità che forse può essere confusa come snobbismo, ma in fondo stigrandisssssssssimicazzi pure se lo si pensa. io me ne sto tranquillo[?] con i miei alti e bassi da me. e gli altri forse felici con i loro sacchettoni giganti.
forse. nel senso che ho la vaga sensazione sia un succedaneo, financo blando.
ma in fondo chi sono io per alzar il ditino verso costoro, ed enunciare verità apodittiche giudicanti.
davvero.
ed in maniera antipodale chi sono io, per riprendere e confutare col sacro fuoco del proclama solenne, chi enuncia quelle [pretese] verità apodittiche e giudicanti. pâsdârân dell'anticapitalismo, anticonsumismo, anticonformismo. e coglioni irrecuperabili tutti gli altri.

proprio nulla di tutto ciò.
la leggerezza che provai quel giorno, peraltro in periodi non proprioproprio così rasserenanti. fu una specie di piccolo unicum. il sentirmi affrancato e nello stesso momento distaccato e non giudicante. poter vivere quell'attimo, braccia conserte appoggiato un po' di sguincio ad un muro, l'essenza più rasserenante dello stigrandissssssssssssimicazzi.

ps.
la controprova è questa sequela di ultimi mesi. con i conti più che capienti. potrei permettermi di entrare in un sacco di casette. potrei farmi di brutto di blechfraidei. e invece stigrandisssssssssssssssssimicazzi. e la leggerezza di quel giorno di inizio autunno, è ancora più leggera. quasi non si fosse ancora stancato di essere sempre più rasserenante lo stigrandisssssssssssssssssssssssssimicazzi.

No comments: