Monday, September 11, 2023

inprigione-inprigione [e che ti serva da lezione] unodidue

come accennai all'amico emanuele: per me, bennato, è stato parzialmente fondativo. [e rivederlo ora al carroponte coi capelli ricci-corvini, come trentacinque anni fa, mi suscieterebbe un misto di malinconia e ridicolaggine. questa è un'aggiunta inutile. appesantisce.]. ascoltarlo da adolescente sbertucciare il potere. cantarne le canzoni in cui, puntuto e perculante-icastico, ne tratteggia le distorsoni, degenerazioni, marcescenze [evvvai col tris di sostantivazioni/aggettivazioni]. il sarcamo caustico con la dodicicorde, armonica, kazoo, tamburello. ovvio andassi in fissa.

non ne coglievo la semplicità, troppa. ne sopravvalutavo la portata: se gliele aveva cantate era roba andata, passata. financo solo il fatto di essere stati sgamati, quelli del potere. mica potevano far ancor quel tipo di danni.

valeva anche per in prigione-in prigione. con quel suo picchiar tostissimo sui tasti del pianoforte. dopo i dotti medici e sapienti, arrivavano quelli che risolvevano tutto - tutto - con lo sbattere in prigione, tutti - tutti. in prigione-in prigione, e che vi seva fa lezione.

pensavo bastasse il suo sarcasmo per esserne al riparo. una specie di immunizzazione acquisita per contezza. che tenero coglioncello ero.

poi sono arrivati questi qui. cioè. è un po' che fanno danni qua e là. però ormai siamo ad una specie di ordalia. questi zotici dello stato di diritto.

quelli che una qualsiasi notizia turba il sentimento comune la risposta è: aumentiamo le pene. decretazione ad inasprire, inventarsi reati più o meno nuovi o stravaganti. fottesega se reati e pene esistono già, basterebbe applicarli. devono dar l'impressione del law-and-order, anzi no: legge ed ordine, che ad usare l'inglese han decretato si piglino multe. potessero mettere fuorilegge il riscaldamento globale o la pandemia lo farebbero, aumentando gli anni di carcere, ovvio: il massimo possibile fino a non travolgere il muro di contenimento del ridicolo. basta mettere in galera. ignorando - o facendo finta - chi, come, perché si arriva a comportarsi in modi che si stabilisce essere [ancora] più criminosi. ignorando - o facendo finta - che nel carcere, in galera lo stato dovrebbe agire per rieducare e riabilitare chi là dentro ci finisce, e prima o poi vi uscirà. invece no, basta alzare le pene. come se l'unica visione in prospettiva fosse: ce li mettiamo dentro, e si butta la chiave. semplice ed efficace. si parte dal fondo e non si ha la percezione di quel si dovrebbe fare da quel fondo. si parte dal fondo e lì si rimane, capendone poco un cazzo. importante è dar la percezione di tranquillizzare le inquiietudini della ggggente: state sereni, lì mettiamo in carcere risolviamo il problema e non ce ne dobbiamo più preoccupare.

quello coi capelli di kevlar ricordava ai suoi venditori che le italiane e gli italiani vanno trattati come dodicenni. questi ci considerano come decenni, che peraltro vanno cresciuti ad essere anche un po' stronzi.

è 'sta cosa qui che davvero mi manda il fumo incazzoso in testa. il perculamento surrettizio. l'affrontare la complessità di qualsiasi problema di tipo sociale, soltanto dal punto di vista ancor più repressivo. facendo credere sia risposta sufficiente, bofonchiando capacità di affrontare le situazioni. come se non ci fosse quasi unanimità, tra chi ne sa, che la pena funziona come deterrente più o meno come funzionerei io come direttore controllo qualità di un profumificio.

è un raggiro che mi fa infuriare, prima di definirne l'incapacità di essere dei rappresentanti dello stato di diritto. in prigione-in prigione, e che vi serva da lezione: i personaggi della canzone son dei montesquieu a confronto.

 

[due chiose a chiudere.

son stato alla presentazione di questo libro: la cattura, con il procuratore de lucia, che ha coordinato le ultime indagini che hanno condotto all'arresto di messina denaro. una percentuale di ufficiali superiori dei carabinieri che levati. ma dopo il nonnetto le stellette non mi impressionano più. de lucia ha accennato a due episodi, dopo la cattura, appunto. il primo colloquio con il capo di cosa nostra - stragista - cui ha chiesto conferma fosse stato trattato bene, e che sapevano della sua malattia di cui si sarebbero presi cura. ed il momento in cui è iniziata la traduzione da palermo a l'aquila, quella immortalata dalle foto: non è ammanettato, ha al suo fianco un solo carabiniere in divisa ordinaria e solo dietro un carabiniere dei ros, con la maschera a coprire il viso. episodi che testimoniano il comportamento di rispetto della dignità delle persone da parte dello stato, financo un criminale stragista. che l'istituzione può permettersi e deve agire proprio perché ispirato ai principî dello stato di diritto. un principio altissimo e bellissimo. ho avuto un piccolo groppo in gola. e nel mentre però mi sono ricordato dei tanti stefano cucchi entrati in carcere vivi e restituiti morti. la loro custodia, che oltre essere cautelare è stata anche mortale. mi è sovvenuto che la percentuale di suicidi nelle carceri, sul totale della popolazione che le affolla, non è lontanamente paragonabile a quella delle persone che stanno fuori. stesso discorso per l'utilizzo degli psicofarmaci. i principî altissimi enunciati dal procuratore, e la realtà complessissima e complicatissima delle carceri. e gli zotici che basta metterli in prigione-in prigione.

il partire dal fondo di una situazione complessa, peraltro finendo di acclarare di capirne poco un cazzo, mi pare anche di intravvederla in un qualcosa di molto distante. ma con un approccio di stato etico anche qui. la faccenda dell'aver a cuore la natalità. dove l'approccio è, da una parte, di raccomandare di scopare solo in modo conforme a quello che può portare alla riproduzione. tutto il resto sarebbe da evitare - visto che vietarlo sarebbe complicatino, altrimenti: in prigione-in prigione. non possono dirlo espliciti, perché sarebbero spernacchiati troppo rumorosamente. c'è un limite anche alla loro limitatezza politica. dall'altra sono le mancette a chi figlia. come se l'una tantum economico funzionasse da sprone - il duale della pena come deterrente. si parte dal fondo. tutto quello che sta prima: nebbia fittissima. dagli asili nido, alle reti che possono permettere anche alle madri di lavorare, ad incentivre una responsabilizzazione anche dei padri. nebbia fittissima. o forse un disegno ben preciso: scopate conformamente, riproducetevi, figliate. tanto poi, al focolore e all'educazione, ci pensa la mamma. che è 'sta cosa di voler lavorare come i padri? e visto che siamo buoni: qualche mancetta qua e là.]

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