Tuesday, February 2, 2021

non era la luce in fondo al tunnel, era il fanale del treno che stava arrivando [post incazzosetto]

sì. sì. sì. avevo scritto che di politica ormai anche meno. e che avrei lasciato spazio logorroioco ad altre cose. più serie. tipo costruire su macerie [cit].

ma poi, in fondo, di cosa dovrei giustificarmi se mi contraddico. sono un l'ultima delle cinture bianche, con su lontano e inarrivabile cintura nera gazziglionesimo dan a quel sabotatore seriale della coerenza, financo sintattica, della sequela di argomentazioni che mitraglietta fuori - tatatatatatatatatattaatatatat - con quel metaverbale che fa un po' lisergico un po' avanspettacolo da teatrino ricovero dei talenti pretesi tali, metaverbale e distorciamenti de visu che forse se non proprio lombroso ma ti vien da pensare che la fisiognomica qualche intuzione azzeccata l'ha pure avuta.

le supercazzole, insomma. quelle che riescono meglio con i figuranti attorno. zitti. muti. cha parla lui.

sono incazzato. sono deluso. sono schifato. mi sento preso per il culo. per quanto temevo potesse finire così. proprio perché ci avevo un po' sperato che un egolatrico sgarruppato avesse un po' più di senso dello stato. non perché nel [cazzo] di merito avesse nell'iperuranio dei principi, ed anche più in basso, un qualche brandello di fottutissima ragione. se il mostro di millwaukee dice una cosa giusta, codesta cosa continua a rimanere giusta. figurarsi questo figuro. l'istanza che trovo veramente idiosincrasica è l'utilizzo mendace che ne è stato fatto.

non era una questione di poltrone. ci ha spaparanzato con boria e quasi con lo schifo di chi lo avesse solo pensato. ed è finita con i veti sui ministri altrui. con la pantomima del tavolo dei contenuti, con le sue comparse mandate a supercazzolare, usando temi importanti che passano come fuffa. e nel mentre il tavolo della ciccia, i posti, mica le cotiche. quello è stato ribaltato.

tutto intorcigliato. vai a sapere se in quei saloni da reggia di principi sauditi di vanità autoidolatrica c'era o c'è un'idea di fil rouge. una qualche lista, di certo meno ampia di certi egoriferimenti di cause-effetti, che avrebbe dovuto portare da là a qua. e poi chissà dove cazzo dove. oppure sia tutto uno spregiudicato proviamo a bombardare un pezzo. e poi vediamo che succede. che non sono poi così convinto volesse davvero venisse draghi.

appunto, draghi. e naturalmente quell'altro potrà a tornare a ripararsi dietro le acrobazie retoriche da giocoliere tipo quelli che si esibiscono quando il semaforo è rosso. che poi cos'hanno fatto di male queste ragazze e ragazzi da essere affiancati a questo acme di dichiarazioni con significante e significato schizofrenici. altre supercazzole.

appunto. draghi. che ovvio sia meglio di conte. mica serviva tutta questa facite ammuina pericolosa per scoprirlo. che almeno ci si risparmi i fuochi pirotecnici delle minchiate a sommergerci retoricamente che il merito è di costui. che sia una eterogenesi dei fini del modo browninano tattico di un sabotatore ontologico non mi fa diminuire il senso di nausea per il modo con cui vi sia arrivati.

che tanto il parlamento non è che adesso diventa tutto più fico e smart perché al governo arriva uno che obama invocava quando c'erano i cazzi grossi: call mario! figurarsi se si fighiscono quindi quel manipolo di parlamentari che lasciano il partito dove sono stati eletti per sabotare alla bisogna e alla chiamata del loro.

poi ovvio che a questo punto si salvi quello che si può salvare. il culo in ballo è quello di tutti. alcuni più di altri. colui che arriva - se arriva - è di altissimo profilo. non è mica detto farà cose che mi faranno impazzire - e su questo, in fondo, stigrandissimi cazzi. figura talmente alta che forse saprà mitigare la pochezza [media] della classe politica. sarà importante, ampio, da prateria, lo iato tra quegli interlocutori.

figurarsi con le supercazzole.

[che poi il piddì non abbia toccato palla credo meravigli i trasformisti di klingon. che i faivstarrrrre stiano insieme con le strisce di carta intrise di colla coccolina secca fa ormai solo quasi tenerezza, tanto hanno chiuso il giro del fumo della loro pochezza politica. che poi leu... vabbhé. niente.

per quanto, il senso dell'amarezza, non è neppure questo. o forse anche sì. che si poteva tener testa, interloquire, con più abilità quell'affabulatore ipercinetico. che la loro astenia, per confronto, lo fanno confondere con qualcuno che la sa lunga. e invece vedi che è un compulsivo tatticista da gioco d'azzardo. che a furia di distopie semantiche, prima o poi finirà per confondersi anche lui, quando dirà una cosa e nel mentre si perderà nei meandri del suo considerarsi a rabbindolare che minchia stia in effetti pensando.]

No comments: