Tuesday, August 31, 2021

sbronze. anzi no, dai. un bicchere di troppo [io, almeno, nel mio cantuccio].

incredibile. son quasi sul pezzo. stamani ascolto dell'uscita di questo fenomeno di assessore regionale alla sanità del lazio. che poi sarebbe pure del piddddddì. che poi dovrebbe essere un partito di centrosinistra, parlandone financo da lontano. i novacse si paghino le cure se si ammalano.

non erano ancora passati quindici minuti dalla sveglia. son cose complicate da elaborare per un serotino come me. però mi sono sgorgati un paio di pensieri contrapposti. anzi, uno è proprio scappato fuori, tipo che scivola il piede dalla frizione quand l'altro è ancora sull'acceleratre. poi si è fatto largo l'altro. ed ha rimesso a posto - fortunatamente - il primo. come lo sragionare ebbro, ed il decidere sobrio.

il piede che scivola dalla frizione è che sto sentendo aumentare, in maniera importante, l'idiosincrasia verso tutta la galassia distopica dei novacse, variegatamente detti. aumentare l'idiosincrasia è un eufemismo, per capirci. in questo momento di rinculo emotivo - questo periodo mi ha debosciato, no? - non mi risulta complicato pensare di farne un elemento dirimente. roba da dentro o fuori. condizione sufficiente per continuare piuttosto che chiudere relazioni o interlocuzioni. sta mettendo a dura prova - mia - un'amicizia quarantennale, giusto per dar la tara. capisco sia il vortice innescato dall'acutizzarsi di posizioni, con quell'effetto leva bastardo del bias cognitivo percepito. loro sono una minoranza in cui non voglio affatto stare. quelli più agitati sono percentualmente pochi. sproporzionatamente però hanno visibilità, riescono a prendersela, catturano - troppo - la mia. mi si magnetizza l'attenzione. come spesso accade per fenomeni che se ne stanno agli antipodi. la stesa perversa curiosità verso i fenomeni del putridume fognario neonazifascista.

insomma. i novacse non stanno esattamente in cima a coloro per cui provo stima, affetto, tenerezza. anzi. se non mi si ribaltasse addosso l'acredine potrebbero andaresene pernacchiosamente affffffareintooouuuuucuuulo. evito di dar sfogo a questa istanza mascellar-istintuale. perché è dannosa, in principio a tutto, a me. e fuggire la tentazione di scivolare nell'acredine rancorosa di cui sento ammantate le loro ragioni.

è anche per questo che non si augura nessun male a chiunque. novacse inclusi. che per correlazione potrebbe essere finire con un tubo in gola in un letto di terapia intensiva. ma sarebbe un letto in terapia intensiva di troppo. peraltro occupato. non a disposizione di un'altra creatura che, per altri millemila motivi, può aver la sfiga di finirci in terapia intensiva.

ma al netto di quel che provo a pensare - come da fondamento delle persone hombre vertical, della psicologia positiva - c'è qualcosa di molto più laico. di più sobrio. di più generale ed inclusivo. di universale.

che è quello che dice l'articolo 32 della Costituzione. quello della salute come fondamentale diritto delle persone. e le cure gratuite agli indigenti. che significa bisognosi [di cure]. non si fanno distinzioni. chiunque. è qualcosa che va oltre il giuramento di ippocrate che ogni medico fa quando si laurea. trascende tutti. è la Repubblica che tutela il diritto alla salute.

non importa quanto sui coglioni possano starmi i novacse. non importa quanto possa essere stato efferato un terrorista, uno stupratore, il più bastardo degli stronzi tra gli infami dell'umanità. io sono io con le mie piccolezze, e sto quaggiù. la Repubblica tutela tutti.

quella dell'assessore è tecnicamente una stronzata. Costituzionalmente una puttanata. se funzionasse secondo la sua logica cinica, perversa, miope, oggi sono i novacse. e domani a chi potrebbe toccare? a chi negare le cure garantite? se toccasse ai mancini, 'ché la sinistra è la mano del diavolo? e magari ai mancini laureati in ingegneria perché così si sporca di meno quando scrivi - da sinistra a destra - con il pennino a china? o magari i mancini laureati in ingegneria anosmici, che se va a fuoco qualcosa non sentono puzza di bruciato e rischiano di lasciar scatenare un incendio? non credo mi starebbe così bene. metti che poi mi deve pure difendere un novacse [sempre non scopra che in questo momento non stanno nella top ten delle mie hit preferite].

è questo il pensiero che ha ricacciato indietro l'altro. l'ha rimesso nell'alveo dei riflessi pavloviani di cui non andare così fieri. per quanto con la contezza alberghino meco.

ed è la prova provata che per fortuna esiste questa Costituzione. che la stiamo pezzottando. ma continua a rimanere lì, che fa da argine. che poi l'ha riassunta bene zagrebelsky. le si scrive da sobri, per usarla [e proteggersi] quando si è sbronzi. dalle minchiate sesquipedali da coma etilico di un assessore alla sanità, che qualche danno prammatico può ben farlo. al bicchiere di troppo che posso aver bevuto io, nel mio cantuccio, che faccio danni solo a me stesso a pensare con acredine.

io è cosa buona et giusta faccia un po' i conti con i miei pensieri piccoli ed asfittici. l'articolo 32, come tutti gli altri, sta su un altro piano. di sobrietà. nel senso più ampio del termine. e per fortuna. come una tutela che stamani mi ha un poco rasserenato. anche per il fatto sia principio ispiratore. principio, nel senso che sta all'inizio.

[e i novacse, ne usciranno assieme a tutti gli altri, prima o poi. ne usciranno sopratttutto grazie agli altri. ed una volta che ne saremo fuori, serenamente, pacatamente, delicatamente, misericordiosamente, benedicentemente potranno andarsene afffffffarenintoooooouuuuucuuuulo. senza rancore, ovvio].

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