Monday, May 9, 2022

piccolo post di ubbie et contraddizioni /9: europa e l'Ode [1/3]

occhei.

il compact disk, nella versione iniziale, era stato previsto dovesse contenere settantaquattro minuti di musica di audio. se serve possiamo fare i conti di quanti byte siano. però è cosa più o meno risaputa fosse il tempo dell'intera nona sinfonia. il signor sony era un fan di quella vetta della musica universale. con un coro durante il quarto movimento. come titillò il mio amico itsoh, con la sua maieutica ironico pungente, quasi trent'anni fa [l'amica roby ancora un'idea non saprei quanto già definita], quando ludwig van la presentò al mondo dissero: ehhhh, 'sti qui deve essersi del tutto rincoglionito, sarà a causa della sua sordità. un coro al termine di una sinfonia, solo un folle la può concepire. con tutta la maieutica di quel tipo che ti rimane in testa.

pochi anni dopo lo si ascoltò, quel quarto movimento, ai bordi di una spiaggia normanda. fuori dall'auto era nuvolo, forse non tirava tutto 'sto vento. però osservai l'amico luca sussumersi quel coro con un'intesità che mi pare di avere ancora qui davanti. ho idea sia stato uno dei momenti in cui salutò a suo modo il suo amico. fossimo stati meno strutturati forse avrei visto una lagrima, o qualcosa di simile. lui era lì per un motivo. io lo accompagnavo con ben altre sensazioni. mi chiese espressamente di portare il cd della nona sinfonia. credo che quel viaggio sia stata una delle cose più segnanti abbia mai vissuto. nemmeno un paio d'anni dopo capii cosa significasse vivere una perdita di quel genere. sono pure convinto che, in quelle settimane, l'amico luca sia stato una delle persone più presenti anche per il fatto di esserci passato. e quindi diventa più facile vincere l'imbarazzo dei lutti altrui.

la prima versione a ciddddddì della nona l'acquistai da una di quelle proposte editoriali [più] accessibili alle mie scarse finanze di allora. e lessi, tra le altre cose, che schiller scrisse due versioni dell'ode. solo che la prima conteneva un verso fortemente a rischio censura. stamani ho ripescato quel ricordo. ed ho cercato nel vueb. il signor uichipiidia scrive che la versione del 1785 riporta il verso:

Bettler werden Fürstenbrüder

che significa

i mendichi diventano fratelli dei principi

va bene i richiami all'arcadia, allo stato di natura ispirandosi ai greci con l'affratellamento delle umane genti, la liberà e la fraternità universale. però cccchecccazzo che mendichi e principi pari siano, era un po' troppo osè come idea. carletto marcs anche qualche decade a venire. [la storia dell'ispirazione naturale alla filosofia e l'ideale greco teniamola lì. che magari vien comodo in un altro post].

quindi nella versione del 1808 quel verso diventa:

Alle Menschen werden Brüder 

che significa

tutti gli uomini s'affratellano

che sarà pure un tentativo di rendere meno radicale e lisergico quel testo. però cccheccazzzo, è pur sempre roba fortina. specie a calarla nel contesto di allora. roba che potevano immaginare solo le persone davvero illuiminate. roba che che non va esattisimamente a braccetto con quello che sarebbe venuto dopo. occhei, occhei: sempre affratellamenti, cui si son costruite liriche ed epiche, sì, ma sotto bandiere ben definite. ancor oggi siam fratelli, va bene, ma d'italia [nel senso del mameli, non dell'appropriazione indebita di quelli che vengon giù dritti come fusi dai fascisti].

quindi alle Menschen werden Brüder, non roba proprio banale, o scontata, o che suona bene in un simpatico motivetto.

no. cazzo. è qualcosa di davvero dirompente.

ludwig van nell'ultimo werden Brüder, quello dell'acme di quell'emozione, con tutto il coro che ricama nel pieno finale quell'ode, inventa e fa cantare ai tenori quel rivolo, come un volo verso il cielo. sembra quasi di verderne il gesto atletico, il movimento perfetto dell'armonia. ad ascoltare con attenzione non si può non sentirli arrampicarsi con la sola forza di una rincorsa brevissima. e colto la prima volta, ti entra in testa ed ogni volta ascolti come per sincerarti ci sia ancora.

è come se quella brevissima cadenza andasse ad afferrare quel concetto: werden Brüder. che è un'idea alta, molto alta. anche se la diamo per scontata, noi col culo al caldo ed al riparo. con culo al riparo ed al caldo grazie alla paciosa tranquillità che ci ha dato [anche? soprattutto?] il realizzarsi - imperfetto e imcompleta - dell'idea di europa. con tutti i millemilacazzi migliorabili, neh? ma come una specie di sintesi tra le diverse -  diversissssssssime - anime di un continente. che è stato il tentativo - è il tentativo - di provare ad ovviare a quel abisso che si è materializzato proprio nel cuore dell'europa. ci hanno provato. ci stanno provando. ci stiamo provando. dopo secoli e secoli a mazzularci con gaia crudeltà e convinzione. ho idea convenga continuare a provarci.

 Alle Menschen werden Brüder

è un'dea stracazzissimamente bellissima. come tutte quel genere di cose belle non è che siano scontate, definitive, o inevitabilmente consolidate. quand'anche nelle versioni un po' più bacate. quindi ovvio si possano correggere gli errori. anzi è roba quanto mai più che auspicabile. specie proprio in questi di tempi. che da un lato mostrano che tutto ciò, appunto, non è definitivo o che ci spetti per diritto divino - in fondo abbiamo avuto un po' più di culo di una fottia di altra gente. dall'altro che le vie comode e semplicistiche, un po' testosteroiche e guerreggianti, per mantenere quella botta di culo non sono necessariamente così argute. anche se questo aspetto è un po' meno chiaro, con la visione mediamente più obnubilata, a cercar di dimosrare di avercolo più grosso e duro. ma resta il fatto che ce l'abbiamo nell'inno, nell'ode.

Alle Menschen werden Brüder

dobbiamo andare oltre, quel soggetto che ha quel verso nell'inno. più ci allarga, più ci si affratella, più è ancora complicato. e ci vorrà tempo e fatiche e rinunce e un gran farsi il culo. però forse è davvero l'unico modo. lo hanno inntuito davvero decenni, secoli fa. i tenori con il rivolo vanno a prendercela quell'idea. che non vola via. e ci si può tendervi.

cose così.

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