Monday, December 26, 2022

post di uno dei conquilini

Gentili tutte e tutti.

Questo post è una incursione ad insaputa di colui che Vi scrive qui, di solito.

Sono uno dei conquilini. Oggi si raccoglieva assieme la ultime foglie, quelle ormai bruciate anche dal freddo: i rami ormai spogli. Abbiamo ragionato assieme, e si è lasciato scappare la storia dei post che pubblica qui dentro. Non solo: anche come poterci scrivere. Così eccomi qui. Lui non lo sa. E Vi sarei grato notaste la differenza. Uso le lettere maiuscole dopo il punto. Non sono aduso utilizzare le parolacce. In maniera meno naif utilizzo l'abitudine di vergare le parole straniere come si scrivono, non come si pronunciano. Evito gli avverbi, riduco al minimo le subordinate. Se non fosse per questa presentazione riuscirei quasi nell'intento di utilizzare duemila battute, spazi inclusi, per condividerVi il ragionamento ordito con quello lì, in mezzo alle ultime foglie.

Io sono il coinquilino asettico e franco. Gli ho ricordato se e quando smetterà di prendersi in giro. Se creda davvero alla storia che racconta del cambio di vita. Quale senso abbia lo stordirsi di lavoro, per non pensare ad altro: ad esempio come prendere in mano davvero il suo divenire. Oppure per distrarsi dal prendere atto delle altre istanze che non riescono più così bene, per non dire quelle che non sono mai state il suo punto di forza. Che forse la ragazza che lo ha scaricato, turlupinandolo, aveva colto il senso inquietante del suo workaholic. Gli ha fatto entrare in testa quel termine, perché ha centrato il punto.

L'ho ripreso per bene. Mi spiace: al termine pareva soverchiato da un magone silenzioso. Non ho voluto essere duro. Però l'effetto è stato come una gragnuola di colpi. Credo sia una delle conseguenze di quanto accada quando si spegne il frullatore in cui ci si immerge: tutto smette di girare animato e si deposita sminuzzato sul fondo del contenitore. Il ragazzo si è rilassato, la stanchezza di questi mesi lo ha avuto. Troppo spossato anche per rilassarsi, niente più a volteggiare vorticoso attorno, l'orizzonte sconsolato di uno che rischia di interiorizzarsi troppo il fatto di essere un TF: tagliato fuori. Se non un consapevole caso umano.

Non ha nemmeno ribattuto con la smargiassata delle fatture paffute. Lo sappiamo tutti siano importanti, non fosse per il fatto siamo passati in mezzo a situazioni quasi opposte: tutto tranne che piacevole. E poi con me è argomento retorico che non funziona molto. Lo sa.

Forse tutto questo non ha senso. Questo adoperarsi inutilmente, depauperante.

Lo so che altri coinquilini hanno valide argomentazioni per confutarmi. A partire dal fatto abbia utilizzato comunque un avverbio. Il punto di vista complessivo di noi tutti è composito e variegato. Perché complesso e variegato è il principio di realtà, questo nuovo "amico". Le virgolette non sono messe per caso.

Però il colpo di mano sulle credenziali del blog stavola è riuscito a me. Gli altri, per questa sera, possono andarsene a quel paese.

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