Saturday, August 5, 2023

pezzi sparsi qua e là, di sabato mattina

come ci fossero dei pezzi. sparsi qua et là.

il sabato mattina, spesso, è un momento difficile. specie dopo una settimana pesantina, là dentro, che non basta ma contribuisce parecchio. a 'sto giro scrivo. che di suo non guarisce, come mi hanno chiesto. ma un po' comunque cura.

 

mi son tagliato i capelli. ormai c'è un rito, appena fuori dal salone del parrucchiere, mando una foto a matreme. solitamente mi decido a tagliarli quando il pungolo materno [quando vai a tagliarti i capelli?] ragguinge una certe densità, domande per unità di tempo giornaliero. a 'sto giro sono saltati tutti i canoni. roba molto allungata, molto. ormai non lo chiedeva più da tempo. fatti almeno la coda, si è ad un certo punto arresa. poi mi è stato fatto notare che non solo i miei capelli e la mia inazione, con effetti di tricoanarchia. anzi no. che l'anarchia ha un animo nobile. diciamo: tricodisordine. e comunque è il riverbero che ha sugli altri. che io mi guardo nello specchio rare volte al giorno, il mio potenziale interlocutore mi osserva in maniera quasi continua.

comunque. mi son tagliato i capelli. ho mandato la foto. perché sei così incazzato? - mi ha chiesto. non sono incazzato - ho risposto - non sono capace di tirar fuori un sorriso, più o meno artefatto, che non mi sovvenga dal contesto. e financo quando son sereno, spesso, non mi viene da sorridere. son lieto dentro. dentro. appunto. come se un pezzo di mondo dentro non venisse fuori. siccome ho smesso [quasi del tutto] di essere spocchiosamente solipsista, non funziona il: non sapete che vi state perdendo. per questo non ne sono così fiero.

anzi.

figurarsi il sabato mattina.

che poi io lo capisco che non basta asserire: ce l'ho dentro, il mondo. gli altri sono fuori. e non bastiamo a noi stessi. lo capisco, mi è chiaro. ma poi l'effetto è quello che un po' mi demoralizzo. come se uno prova, prova, prova. poi accade tipo la storia: è bravo, si applica neh?, però 'uncelafà.

ben chiaro il sabato mattina.

 

se mai proverò davvero di scrittura creativa, saprò di esserci riuscito anche quando i miei personaggi scoperanno in maniera piuttosto abbondante. e con levità, senza troppe sovrastrutture. come se fosse un cosa molto naturale, quasi scontata. roba tipo che mica ti sembra strano uno respiri, no?

sono sovrastrutturalmente in affanno, saturazione bassa.

ed è come se il sabato mattina si fosse intruffolato anche oltre.


[poi c'era anche un altro pezzo. quello del sogno sull'amico daniele, un paio di notti fa. a 'sto giro non c'entra lo scazzo che abbiamo avuto, probabile in modo irrimediabile. però quel sogno mi ha profondamente turbato. volevo suggestionare l'amico luca, in privato, mi son trattenuto. volevo scrivere anche di quello. ma farlo sui sogni non è mai così semplice. di un sogno sull'amico daniele lo è ancora meno. figurarsi di una cosa che mi ha turbato. con il sabato mattina che ha sfondato tutte linee di confine del pomeriggio]

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