Thursday, November 23, 2023

quel buio ed il nulla consolatorio

ogni tanto il pensiero finisce lì. al momento in cui ci si stringe al collo il cappio, qualsiasi cosa sia, che poi ti porterà via di qui. a vent'anni.

la sensazione sulla pelle, starsene al limite, quindi l'attimo successivo che non sarà più. e tutti gli infiniti attimi, uguali fra loro, di coloro che restano. con tutto il devastante senso di colpa che li soverchierà a chiedersi: perché, dove, come, quando si è sbagliato. dove, quando si è mancato.

non riesco a cominciare ad intuire cosa devono provare. genitori che seppelliscono figli, che se ne vanno per decisione loro. un qualcosa che è il quadrato delle istanze contronatura.

e sono sopraffatto, in questa giornata così a zigzag, da una specie di affetto che non so. come voler stringerla in una specie di abbraccio che non è. un vacuissimo, sgangherato, improbabile tentativo di blaterare tra me e me un baluginio per lei. che invece è stato il buio. il buio che deve aver provato attorno a sé. credo, penso, mi immagino, il buio che solo il nulla è l'unica consolazione. andarsene.

mi scuso con lei.

che quel buio l'ho intuito da molto lontano. tanto lontano. e per manciate di settimane. ed anche da così lontano e per così poco, è qualcosa che non voglio augurare a nessuno. 

mi scuso con lei.

perché le sensazioni che mi son passate in mezzo non credo siano comparabili con quello che deve aver provato lei. cosa deve aver vissuto, quella sofferenza che è stata solo sua.

insopportabilmente.

che solo il nulla ne diventa conseguenza

dove non ci sono più abbracci. quando non si è più 

che in questo caso vorrei tanto riuscire a credere ci sia qualcosa oltre. davvero. solo per poter pensare che, dopo tutto il buio di qui, lì ci sia la luce. tutta e solo per lei.

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