Tuesday, November 1, 2022

faccio un post cazzaropolitico /post ultimo post- l'educazione sentimentale della fratella /1

perché son talmente rapido e sul pezzo, tipo un cronista di nera sul luogo del delitto prima degli sbirri, ci scribacchio solo ora. [c'era dell'autorinia, se non si era capito.].

roba che col nero un po' ci ha che fare. la storia della fratella d'italia. intendo. che l'eco non solo si è smorzato da mo, che ormai è mesozoico nel turbinare del meinstriiim. l'eco delle consultazioni, l'incarico, la lista, il giuramento e le inquietanti discussioni alle camere, per la fiducia.

ero rimasto allo sbrego delle elezioni. e qui c'è già un governo - nero - nel pieno delle sue funzioni.

è stato un bel turbinio. tocchi di pensieri abbozzati, sensazioni, mezze idee. e tutto il proluvio di cose ascoltate e lette. da gente più in gamba e intelligente di me. però spesso intravvedevo dei rimandi a baluginii di intuizioni che mi sembrava di aver avuto. tipo specchietti qua e là, in cui mi ci trovano robe già frullatemi dentro.

con tutta l'eco emotiva che la fratella suscitatomi. roba decisamente variegata e fottutamente [auto]spiazzante.

già

perché mica lo nego, che un moto di emozionante, imbarazzante, orgoglio per questa donna l'ho provato, col retrogusto da piccolo incazzo. tutta roba che ho comunque cercato di dominare e rimettere in prospettiva. 

che, occhei, è un momento storico per la storia di questo paese. la prima donna ad essere presidente del consiglio dei ministri. con tutto il significato simbolico e di tappa fondante che si porta appresso. [questa la parte emozionante]

però si tratta della più destra ci poteva capitare, a fronte della più travolgente affermazione elettorale di destra della storia della Repubblica. [questa la parte imbarazzante]

con il rammarico di veder scippato, per sempre, questa primigenie alla sinistra, che ne ha così di cose da [re]imparare. anche solo per la rappresentanza e i cuori che dovrebbe accendere, oltre alle menti. [questa la parte da piccolo incazzo]

già.

perché in fondo credo che tutti quelli che non votano a destra, da carlovuinston [escluso] in qua per intenderci, la vorrebbero una fratella dalla loro parte. che non sarebbe una fratella, ma una donna che sappia esprimere un'idea di paese - non nazione - che sappia ispirarsi a valori per cui valga la pena sbattersi, entusiasmarsi, dare testimonianza. e nell'immaginifico delle cose che stanno in universi paralleli, avrei financo saputo godermi anche l'emozione di vederla emozionata, la fratella. lei che ha rotto la cupola di cristallo, ne ha orgogliosa contezza e non ne nasconde appunto l'emozione. e invece noi muuuuuuuti. a tacersi, svicolare, anche l'importanza di questo passaggio. che non si sappia troppo in giro l'empatia per i moti pre-commovevoli verso costei. la fratella.

poi ha dichiarato e replicato alle camere, per la fiducia. e tutto si è rimesso quasi in bolla, ma non è stato così rassicurante. anzi.

perché quello coi capelli di kevlar, ventottoannifa, da abilissimo venditore di tappeti, era riuscito a piazzare il più lisergico dei prodotti da imbonitori. gli era venuto bene il più grande spottone pubblicitario della storia d'italia. così aveva convinto una parte importante di elettori ad acquistare la sua idea di paese - non nazione - che discendeva rutilante dalla sua tivvvvù commerciale, piena di opportunità, ricchezze, pailettes, lustrini, e perché anche un po' di figa. garantiva lui. se l'aveva fatto realizzando un impero personale, perché non avrebbe potuto riuscirci per l'intiero stivale? ma di venditore di tappeti si trattava. a rincoglionire con degli spot. non era la visione di uno statista, era un'offerta commerciale.

quell'altro, il più pistola dei due matteo, si era trovato nel posto giusto al momento giusto. a dispetto della mediocrità abilmente camuffata. in un partito leninista senza correnti. il cinisimo di un social media manager ha fatto il resto. giusto il tempo di esalare arroganza verso i migranti, e soprattutto chi li tira fuori dal mare: bersagli facili, molto effetto sulla pancia peggiore. un combinato disposto stronzo. poi il pallone aerostatico dell'importanza [auto]percepita, con la sua insipienza, si è sgonfiato. d'altronde patacca era e patacca ha dimostrato essere. e comunque solo i pistola segano i rami su cui sono seduti. evanescente nella pochezza di un grandissimo millantatore coi rosari e 'sta gran voglia de abbuffasse alle sagre.

la fratella è davvero altra roba. mai pensato fosse sprovveduta politicamente. non foss'altro per il fatto che fa politica da trent'anni. e non per cooptazione ricevuta, financo in contesti non esattamente semplicissimi. per dignità e convinzione dell'esserci, in quel contesto, potrebbe pisciare in testa ai due di cui sopra. e secondo me si è percepito tutto nei discorsi, e repliche, per la fiducia. ed è stato un brivido lungo la schiena. ma non di quelli piacevoli. perché quell'evocazione di nazione - non paese - che n'è uscita è in presa diretta con il modello della destra più convinta e certa. ohibò. non che la cosa possa stupire: da lì la fratella viene, e il pieno di voti ha fatto. è che sentirlo snocciolare con la retorica, il para e metaverbale fa un certo effetto. e comunque non si è mai del tutto pronti.

e poi c'è quell'eco, quel riverbero di fuochi lontani, che ho riconosciuto, perché ci sono passato pur io. e capisco perfettamente lo spirito e la convinzione che ti spingono a pensare, affermare, immaginare, enuncire cose. a farle, invece, parliamone - per fortuna.

mo però basta. che tanto per cambiare sono andato lunghissimo. e c'è ancora tutto un gran pezzo. anche perché: dov'è l'educazione sentimentale?

ma in un altro post.

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