Saturday, March 30, 2024

pasque

ho financo provato a passare in collegiata. chiusa, non ostante fossero passate da poco le diciassette. mi piace passare in collegiata il sabato di pasqua. ne si intuisce plasticamente il significato pesach, passaggio. tutto è ancora sospeso dal venerdì, giorno in cui i paramenti, viola, vengono lasciati cadere, il tabernacolo è vuotato, il sepolcro accoglie chi deve accogliere. nel sabato di pasqua, la collegiata, è simbolicamente in un limbo. poi, nel mentre, alacri pie e pii preparano l'altare, tornano a far spalancare i paramenti, bianchi, acciocché tutto sia pronto per la grande veglia pasquale, la più importante delle veglie.

per questo mi piace passare in collegiata, nel sabato di pasqua. perché io mi son fermato lì, è una sensazione di attinenza: spirituale e non [più] religiosa. certo che ci credevo, allora. o quanto meno ero convinto di. poi intuii fosse tutto il miscuglio di cose, dalla primavera - stagione - in avanti, speranza, fiducia, senso di esserci, chiamate ad aver un posto nel mondo. che sintetizzavo nella [credevo] fede nella resurrezione, redenzione, e tutto il resto. e la pasqua, quella pasqua, ne era il climax e il punto fondante assieme.

al netto che la veglia pasquale, credo, mi emozionerebbe ancora oggi. senza dover per forza crederci.

e invece, come al solito da anni, a breve le campane si scioglieranno a festa. ed io sarò sul soppalchino ad ascoltarle. non credo più con quello struggimento dei primi tempi, come una specie di eco che si smorza, per quanto non sia del tutto spenta. ancora: non credo sia necessario crederci, sono gli antri interiori, che l'educazione sentimentale ha modellato in certi modi. ed è un po' inutile abiurare anche quello. è solo prendere atto ci siano altre pasque.

il suono le campane che si sciolgono arriverà smorzato, chissà che effetto farà. smorzato perché piove, piove intenso e convinto. non si chiama maltempo, tanto più con la fame d'acqua, che venga costante ma non tutta assieme, che si ha. certo, non aiuta l'umore, l'unica cosa positiva è sapere che servirà, l'acqua. ma anche in questo caso è un po' una specie di attinenza: piove fuori e dentro nuvole, peraltro senza essere riuscito a passare in collegiata. per quanto non so quanto potesse servire, passare in collegiata intendo. le nuvole dentro non servono, ma è ben inutile far finta non vi siano. e non solo riempiendo post per ribadirlo, anche perché si può ribadire - sussurrandolo - che possono passare. anche se adesso piove, anche se il suono delle campane che si sciolgono arriverà smorzato.

dopo aver trovato chiusa a collegiata ho fatto due passi. ho scattato alcune foto, al lago e quel che si intravvede dell'altra sponda. sembrano foto in bianco e nero. anche questa sembra attinenza.

poi, se guardi bene, i colori si distinguono. poco, ma si distinguono. come fossero un sussurro.

 



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