Wednesday, August 14, 2019

post stanchino [e verosimilmente un po' noiosetto]

sono un po' stanchino.
era parecchi mesi che non accadeva in questi termini.
la mia non è proprio stanchezza è più voglia di dormirmene sine die. [parafrasando la signora di giallo vestita, in una delle pubblicità più cafone, ambigue e kitch e quindi stampate nell'immaginario di regazzì. solo che non c'è ambrogio che pensa sempre a tutto.]
sono stanco, da non riuscire a non provar altro che una sorta di serena apatia, per un considerevole fetta di cose entrino nel campo sensoriale [odori a parte, ovvio]. anche la psicopippa ne esce annichilita. giusto i rimasugli da sbattacchiare in questo post.
non riesco nemmeno a sentirmi un po' giù, o mogio. in riserva energetica per le istanze destruens. figurarsi quelle construens.
non so se sia un'atarassia che è venuta per gli eventi. oppure l'assaggino-stuzzichino di quel che il senso comune chiama esaurimento. qualsiasi cosa significhi.
non riesco a pensare a niente per frenare, ovviare, rejettare l'intorpidimento da sindrome di stoccolma che accade là dentro. null'altro che starmene lontano da là dentro per qualche giorno. e... altro non mi viene in mente. come se non riuscissi nemmeno a pensare di cominciare a pensarci.
ho come la sensazione di essere in una sequela continua di sollecitazioni in cui si abbisogna di me. ambiti, impegni, piacevolezze variegate, nel provar ad essere utile ai bisogni. che poi, l'esser utile, àncora profondamente ad una sensazione di gratificazione. o dovrebbe. troppo stanchino per ancorar alcunché. [poi è capitato anche di non sentirmi abbisognato. tipo ad una cena che ero addirittura riuscito a mezzorganizzare io. dove al limite abbisognavo io, tipo di scroccare un paio di giorni al mare, che mi immaginavo come boccata d'ossigeno, iodata. ennnnnniente. 'cupato. un po' spiaciuto. e pace. sticazzi].
sono stanchino.
ed ho come la sensazione - 'nartra, di sensazione - che non siano sufficienti qualche sequenza importante di ore di sonno. magari ripetute a più volte.
un'unica eco - lontana - di cosa piacevole che andrò a fare è: donare il sangue. che poi - di nuovo - è rendersi utili ex-ante, per qualcuno che ne avrà bisogno ex-post. con il paradosso che l'eco la percepisco grazie a questa asincronia - lo dono tra un paio di giorni, sarà usato chissà quando - del tutto anonima - io non so chi lo riceverà, chi lo riceverà non sa che l'ho donato io. e quindi è come se io rimanessi altro, nel tempo e nello spazio. e questo mi riesce di gesitrlo, anche con il poco brio mi è rimasto.
son solo sensazioni, neh?. di sicuro galvanizzate al negativo fatto sia stanchino. e tutto il resto non riesco - di nuovo - a coglierlo.
è molto probabile ci siano nel contempo, un bel po' di cose di cui far assorbimento e rinforzo positivo.
ma ora è come se fossi saturo di tossine, un po' ovunque. e non riesce ad entrare nient'altro.

che sono stanchino, l'ho già scritto vero?

No comments: