Saturday, September 10, 2022

faccio un post cazzaropolitico /5 - bensgiamen piddddì malusssèn de noartri [però senza la penna di pennac]

questo post me l'hanno ispirato, in maniera asincrona, la mia amica chiara ed il mio amico itsoh. a loro insaputa, ovvio. anche perché non si conoscono. ed è una dura lotta a stabilire chi sia la/il più arguta/o e la/il più intelligente dei due. di certo hanno cifre stilistiche piuttosto differenti. e pungoalmenti pugnaci che giungono da lati diversi. non credo leggeranno questo post. e comunque non sono responsabili delle amentà che lo riempiranno.

e poiché è un post cazzaropolitico sul piddddì, potrebbero germinarsi copiose. le amenità, intendo.

chi vota a destra, maramaldeggia il piddddddddì. e ci sta, suvvia.

chi non vota a destra ma sta a destra del piddddì, maramaldeggia il piddddì, 'ché lo accusa di essere una cellula dormiente bolscevica, che se non stai acccuorto: vuoi vedere che questi ti rifanno la rivoluzione d'ottobre?

chi non vota a destra e sta a sinistra del piddddddì, maramaldeggia il piddddì, 'ché lo accusa di essere la testa di ponte del neoliberismo più turbo che si sia, che se non stai acccuorto: vuoi vedere che questi liberalizzano anche l'aria che respiriamo, e tirano dentro nella segreteria nazionale qualcuno del bilderberg o del board di davos?

molti di coloro che votano piddddì maramaldeggiano il piddddddì. a seconda del muuud e vaibrescion di giornata percepite, del sentiment che traspare: quando lebur, si attivano i neoliberisti del pidddddì, quando turboneoliberista si attivano i laburisti del piddddddì.

insomma. si può ben dire che più o meno tutti maramaldeggiano il pidddddddì. ognuno con le proprie accezioni, straconvinte et cristalline. con la differenza che, impressione che ho, chi non vota a destra lo faccia con molta più pugnititudine. quasi con un gusto: che in fondo anche il masochismo è un piacere, perverso. ma pur sempre un piacere. ognuno insomma ha le sue buone ragioni. tanto che ti chiedi se il piddddddì non abbia come scopo quello di farsi maramaldeggiare. c'è per quello. ce l'abbia scritto nello statuto, nemmeno sottinteso.

così, per rimbalzi di associazioni di idee, mi è venuto in mente benjamin malaussène, nel senso di capro espiatorio della saga, che tanto mi significò durante la prima età adulta, quella onusta di belle speranze [che in fondo, coglioncello che ero, immaginavo che alla fine tutto si aggiustasse splendidamente e con proluvio di emozioni, come in quei romanzi]. solo che il piddddì non l'ha scritto pennac. e quindi è tutto molto più triste. e non ti viene proprio in mente di tifare per lui, a prescindere, come si tifava per benjamin.

per quanto, per un individuo politico del genere si può comunque provare un po' di tenerezza. pur non avendocelo mai avuto nel cuore. anzi. tecnicamente è il voto più a destra mi sia mai capitato di esprimere, in questo ultimo quarto di secolo ed oltre [amica roby, sei ggggggiovane, tu, ovvio ti accalori]. ed il prossimo è probabilmente il voto più scipito e meno convinto andrò a dare, da un quarto di secolo ed oltre. in funzione antidestra. questa destra. e sticazzi se il nipote di gianniletta lo declama come il voto utile, oltre che come unica retorica di proposta politica. perché in fondo, pat-pat sulle spalle al principio di realtà, mi sa che il nipote di gianniletta ha - ahinoi - ragione. pragmaticamente. è l'istanza più efficace a provare a rendere meno trionfale la vittoria della destra. questa destra. il resto son psicopippe retorico-propagandistiche da campagna elettorale. la legge elettorale è infame. ma è semplice. noi o loro. chi ha più noi, funziona meglio contro loro. e dubito mi si riuscirà  convincere del contraio. eppppoi sono un vergatore di post che non legge nessuno [a parte i fidati tre-quattro]. non ho fatto le scuole alte. non sono arguto. probabile mi sfuggiranno le nuance argomentative da cambio di paradigma, che molti altri pensatori pensano e propongono. e quindi non mi sfugge la banalità del mio probabile voto. per nulla convinto. per nulla appassionato. per nulla risultato di capziosissimi ragionamenti. ma me ne farò una ragione. tanto ci troveremo avviluppati nella palta, non so se sopra o sotto la vita. ci sarà modo di discuterne e recriminare anche dopo. più o meno scazzandoci.

però. di nuovo. mi sovveniva la curiosità dell'immaginare il perché di questa acredine. specie per quelli che ne sono meno lontani. anche alla luce, appunto, io non l'abbia mai avuto così nel cuore. e quindi, in fondo, posso fare il maramaldo e scrivere piddddddddì. ma non mi ha mai scombinato più di tanto il sentimento. anzi. forse è proprio questa alla luce che provo a capire gli altri.

tipo la suggestione che mi ha dato l'amica chiara e che ha confermato l'amico itsoh. da direzioni peraltro complementari e contrarie. come se si fosse trattato della delusione degli amori che finiscono male. per un tradimento che si sostanzia anche solo nella volontà. ma che si fatica, comunque, ad accettare. non vorrei rivangare l'ovvio, ma io un'acredine del genere ce l'ho solo verso una persona. per quanto lei sia solo il complemento oggetto. l'incazzo più complicato da risolvere è verso sé medesimi, per la fiducia, [totalizzante?], che vi si è riposta, per poi scoprire di averla riposta nel modo peggiore possibile. non è il piddddddddì in sé, ma è il piddddddddddì in me, nel senso di loro, cioè coloro che lo maramaldeggiano con convinta e spigolante pugnacitudine. e tanto più arguti, tanta più fiducia è stata riposta, tanto più è il sentimento di critica feroce ora.

come se non gli si perdonasse il compromesso con il fatto di essere, ontologicamente governativo. così da sporcarsi con l'evocazione che "non ci sono poteri buoni". ed essersi scoperti "così coglioni da pensare" che il piddddddddddì potesse essere un'eccezione. senza fare peraltro abbastanza, e quindi di fatto non fare. a guardarla da una parte o dall'altra. come se la fusione fredda [cit.] della tradizioni cattolico sociale e comunista avesse fatto un po' e un po'. quindi come un inevitabile rigurgito democristiano. e quindi scontentando un po' tutti.

governativi, come chi sa sta al governo undici degli ultimi dodici anni, senza aver vinto di fatto nessuna elezione nel mentre. e proprio per questo, o per ondivaghezza della classe dirigente, non essere abbastanza laburisti [quindi neoliberisti], oppure non essere abbastanza liberaldemocratici [quindi bolscevichi]. nessi causali che si inseguono vorticosi, intorcigliando l'appartenenza, intossicando l'affezione. il partito delle zetatielle, la classe operaia che non si sente rappresentata, le persone meno abbienti che si sentono abbandonate, e vanno a provare l'improbabile novità del momento: chi si spaccia meglio per chigovernavaeranoglialtri. per gli ecs è il revanscismo sentimentale di chi vi aveva creduto. sia guardando dal lato destro, sia guardando da quello sinistro. mai abbastanza, ovvio. quindi sentendosi traditi.

immagino che quell'amarezza non sia molto diversa per entrambi gli appartamenti delle due ali. la differenza è al limite di quanto si sta stretti in quell'amarezza. in termini di spazi politici, in termini di densità di spleen. a destra del pidddddddddì lo spazio di praticelli verdi, da villette a schiera, con un sacco di gente rappresentata, di possibili elettori: densità di una megalopoli cinese. a sinistra del pidddddddì spazi di azione da praterie che manco la conquista del vuest, con sparuti tassonomici puntacazzisti possibili elettori [tra cui io]: roba da riserva indiana e densità che i sociopatici atomi di idrogeno dello spazio intergalattico guardano con invidia.

e così, insomma, abbastanza tutti a lamentarsi di 'sto pidddddì. questa specie di malaussène scritto male. forse è il combinato disposto del tafazzismo della sinistra, anche a partire da quella appena-appena rosina, del riflesso pavloviano ad essere governativi, del tentativo di unione di tradizioni rispettabili e storiche che si è declinata in un brancaleonismo di correnti et potentati. che ad essere teneri è tipo lo studente dotato che però non si applica. ad essere più severi è che le consorterie hanno prodotto tutto ed il suo contrario. a seconda della consorteria egemone in quel momento. per non dire delle chicche. il giobbbsacct, il rosatellum, gli accordi con la libia, la riduzione dei parlamentari [l'hanno voluta anche loro], la pilatesca gestione dello ius scholae - che se lo voti poi perdi le elezioni, che tanto poi le elezioni le hanno perse alla grande. ovvio che poi non bastano le unioni civili e il tentativo del didielle zan [gestito tatticamente maluccio]. poi, in tutta sincerità, caro pidddddddddddì, un po' fa specie osservare taluni fare dichiarazioni di puntuta lealtà al partito contro alcuni detrattori del partito stesso, e ti domandi se erano gli stessi che facevano le stesse dichirazioni di lealta quando comandavano i detrattori di cui sopra. che ti chiedi dove finisca la fedeltà al partito e dove inizi la necessità di esserne, sempre e comunque, nelle posizioni apicali.

quindi ad essere più precisi, abbastanza tutti a lamentarsi di 'sti piddddddddis. che sono stati uni et trini, quadri, penta e via così. tutto ed abbastanza il contrario di tutto. a vocazione maggioriataria e con alcune scissioni nel mentre - falangi da stay behind rimaste nel piddddddddddì compresi. quindi un po' è quasi inevitabile, in sequenza deludere gli innamorati della parte di qui e della parte di là. e non c'è come un innamorato deluso che si sente tradito ad essere convintamente a dagli al pidddddddddddddì.

amici delusi, venite qui, facciamoci una birra. che così, con il clima di condivisione che viene a crearsi, financo sopporterete la mia scelta, diversa dalla Vostra. ribadisco, è la meno convinta abbia mai fatto. ma la più pragmaticamente efficace per mitigare la vittoria della destra. di questa destra. sarei disposto a votare anche per renzie, figuratevi, se fosse la scelta più efficace. e che sarebbe molto turanaso oltre che scipito è in fondo un dettaglio. certo, avrei preferito si unissero abbastanza tutti. e non mi sfugge sarerebbe stato un gran casino dopo. ma un gran casino dopo sarebbe comunque meglio di questa destra a trionfare. e ne avremo presto la conferma.

non si sono uniti. forse era inevitabile. forse i narcisismi avranno come risultato quello di picconare quel che è la Repubblica per come la conosciamo oggi. il paradosso che è sarà pure un malaussène venuto fuori male. ma è il meno narcisista di tutti. come lo è benjamin nei romanzi.

e comunque un po' di sola opposizione, per più di un anno, non gli farà male. al piddddddddì. magari saranno pure più convincenti che come ontologicamente goverantivi. e comunque si abitueranno pure loro. benvenuti nel cleb.

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