Tuesday, April 25, 2023

pensieri scomodi venticinqueaprileschi

il disclaimer vorrebbe acclararsi dichiarando che: questa notte alcuni sogni mi hanno turbato et innervosito, ho ancora i coglioni girati adesso. pedddddire.

però.

ametto mi sia pregustato il divenire, nonché atteso questo venticinqueaprile. importante come forse il più importante che ricordi. il primo con la destra-destra al governo. forse era pure caricato di una qualche aspettativa, intima, che sembra già essere andata delusa. pace.

forse anche per questo percepisco vaibrescion malinconicheggianti. anche se, al solito, potrei essere semplicemente io. con la sentita speranza non sia per la densità plasmatica sertralinica che ormai approssima lo zero.

vabbhé.

però, appunto, mi pare che l'esigenza di festeggiarlo sia tanta, quanto almeno la preoccupazione, o lo sconforto, o la rassegnazione per questi figuri a governarci. e ci sia una qualche forma di reazione pavloviana. solo che, proprio perché altri rispetto ai fasci [neo, cripto, para, post, viscido] cerchiamo di porci in maniera altra, e probabilmente - mi arrogo a pensare - alta.

oddio. poi parliamone neh?

stamani alla radio hanno telefonato et messaggiato un discreto numero di ascoltatori con tanta di quella sicumera, a spiegare come si è antifascisti. solo che devi esserlo come dicono loro, che evidentemente hanno la ricetta, o la prescrizione per. che se hai posizioni un po' sfumate rispetto le loro, allora che ci vieni a fare in corteo domani? anzi, qualcuno ha anche dichiarato che fosse per lui volerebbero molti schiaffoni.

non erano mia tutti così, per fortuna, neh? però a me è sembrato un furore da frustrazione. che sarà pure di frustrazione, ma l'impressione è che abbiano capito mica tutto di quel moto di popolo, di allora. che è stato minoritario, ma è stato fottutissimamente largo et inclusivo. c'erano dentro tutti, tranne i fascisti ovvio. talmente eccezionale, quell'unità, per il periodo eccezionale, ma che ha prodotto qualcosa di fottutamente eccezionale.

ed un sottile fastidio sì, l'ho provato, ad ascoltare elencare le modalità per essere antifascisti. che non basta essere contro i tutti i fascismi, bisogna essere contro anche un altro numero di cose. che magari sarei pure d'accordo, neh? è il tudentro-tufuori che sopporto poco. una specie di violenza nebulizzata, che a me non sembra poi così distantissima, in termini di principio e fatte le gigaproporzioni ovvio, alla violenza ontologica del fascismo.

non è nemmeno escluso che molti [dei pochi] di costoro abbiamo vissuto le durezza della lotta degli anni settanta. che è un punto di accumulazione di punti angolosi, variegatamente putridi, che fa da emettitore apppppalla di bias. deforma il senso della lotta partigiana, della Liberazione, del venticinqueaprile, tipo una supermassa che devia la luce. solo che qui le aberrazioni sono esiziali. e non fatico ad immaginare cosa devono provare costoro - di qua - al revanscismo di quelli - di là - per non dire del modo surrettizio e vomitevole di quello che dovrebbe essere la seconda carica dello stato. [peraltro mi son lasciato andare pur io, al giudizio. che tra l'altro quegli anni mica li ho vissuti].

insomma.

ho un vago sospetto - almeno di me - che a tratti sia un po' rassicurante andar giù così a differenziarsi sul venticinqueaprile. che se ci sono i fasci - innegabile - c'è anche tutto quello che non va esattamente bene a noi che terremmo un po' in disparte. quando va bene in zone molto diverse del corteo, che passerò avantetindrio nel pomeriggio.

le altre volte lo facevo per cercare di cogliere tutta la variegazione di quella manifesta. ora, ex-ante, quella variegazione la vivo con un po' di insofferenza. tanto per variegarmi pur io.

forse è l'effetto di una serie di sogni fastidiosi. forse è l'effetto di quello che - in fondo - sto facendo relazionalmente pur io: sto espuntando gente che levati, perché alcune cose mi tornano un po' di meno. e quindi faccio un gran mischione.

anche se era ampiamente previsto me ne starò solo, per tutta la giornata, in quanti più appuntamenti possibili - con tutta la loro variegazione.

cercherò una comunanza con un sacco di gente, inevitabilmente molto variegata, ma in fondo tutte e tutti più o meno consapevoli. il paradosso è che, nella mia tendenza ad isolarmi, spero si sia comunque sempre di più, cosicché ancora più variegati. non so quanto senta l'eco di un richiamo alto, inclusivo, ma che è ormai nell'elenco delle cose andate. non so quanto sia una disperata volontà a curvare il paradigma, perché si abbia piena contezza di quello che ci è stato donato, grazie al venticinqueaprile. è di nuovo la dicotomia che da solo anelo a qualcosa di bellissimo. è tutti insieme che però si cambiano le cose, anche se non sarà bellissimo esattamente come quello che è bellissimo per me. e ne sussumerò questa certezza, anche domani, in solitudine in mezzo a maree di persone.

continuo a pensare saremo ancora non abbastanza. e comunque il corteo sarà variegatissimo, e non so quanto così armonizzato, putroppo. che poi basterebbe solo un po' meno di proterva certezza di essere quelli autenticamente antifascisti. che in fondo c'è posto davvero per quasi tutte e tutti.

basta non essere fasci, 

il venticinqueaprile è [dovrebbe essere] divisimo solo se sei fascista [in tutte le declinazioni suggerite dal senso sbagliato della storia].

 

aldo dice 26x1.



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