Saturday, January 9, 2021

sul concetto di censura [o delle psicopippe delle domande complesse]

io più ci penso, più leggiucchio qua e là, e più mi convinco del fatto che togliere gli account soscial a tèDonald non sia una notizia di cui essere così lieti.

sarebbe più opportuno toglierli la valigetta coi codici di lancio delle testate nucleari, quello sì.

sarebbe stato più opportuno adoperarsi prima, visto quale utilizzo ha fatto dei soscial in questo ultimo lustro. e verosimilmente anche prima. solo che prima non era l'uomo potenzialmente più periglioso dell'orbo terracqueo. e soprattutto non avrebbero dovuto farlo i soscial d'imperio loro. ma farlo fare alle autorità preposte. anche l'uomo più potente del mondo non è superiore alla legge. ed è secondo i principi di quella legge che gli si sarebbe dovuto impedire di comunicare attraverso quei mezzi. non perché lo decidono in autonomia i maestri del vapore dei soscial. anche se l'uomo più potente del mondo, oltre a portare orgogliosamente una capigliatura pannocchiosa, vomita attraverso i soscial i suoi deliri, le sue notizie false, se incita alla rivolta i suoi fascio-sostenitori. ribadisco anche col rischio di passare per snob - estigrandissssssimicazzi - lo si deve fare attraverso una decisione che si basa su delle leggi.

le condizioni di utilizzo di un soscial sono un accordo un accordo tra una società privata ed un privato cittadino. se li disattendo e qualcuno mi blocca l'account - per quanto fastidioso - è l'effetto di un mancato rispetto: stabilito arbitrariamente, ma è nell'accordo di cui sopra. poi - tecnicamente - io posso anche impugnarla quella decisione, se ritengo l'effetto così negativo per me medesimo. non è la stessa cosa se capita all'uomo più potente della terra. ma non per il fatto sia il più potente. il suo comunicare attraverso quel mezzo ha un valore sociale diverso. specie se comunica le sue idee. anche se le sue idee [mi] fanno ribrezzo e non le sta comunicando, ma è la più becera delle propagande. continuo a pensare sia censura. e la censura non è mai una notizia di cui essere lieti. ovvio che si può fare censura attraverso un'applicazione distorta delle leggi. ma è un'altra categoria di problema. non un privato che silenzia qualcuno che non è solo un utente.

è una sorta di effetto quantistico all'incontrario. quello che è distinguibilissimo a livello sub-atomico [io e la mia bolla di contatti] diventa ben più indistinguibile a livello macroscopico [l'uomo più potente del mondo]. e separare le necessità, dipanare la questione per agirvi, è molto più complesso. se non impossibile.

e non importa se quella testa di pannocchia è quanto più lontano da me. quanto propugni attraverso i soscial sia l'esatto antipodale dei valori, le idee, le convinzioni mie. e mica non lo so che qualcuno bravo potrebbe spiegare l'elemento psicotico di quell'uomo. e dei rischi che si possono correre dal combinato disposto della pericolosità dei gesti inconsulti di uno psicotico, con la leva di cui dispone in quanto uomo più potente del mondo. ma è una questione che sta su di un altro piano.

la prammatica è complicata, le categorie del diritto, della filosofia forse devono ancora inquadrare più precisamente il fenomeno sociale dei social - è roba che ha dieci-quindici-vent'anni, i tempi di apprendimento, di formalizzazione, di acculturamento nella coscienza condivisa sono comunque più dilatati, ecco perché le risposte non sono così semplici, ecco perché l'effetto quantistico all'incontrario. quindi capisco sia più semplice per i capi dei soscial bloccare e far finta che basti affermare: beh, hai messo la spunta su "accetto" relativamente le clausole dell'accordo, quando hai ti sei iscritto ed hai messo come password maga5. è più semplice, rapido, e la reazione di pancia, in battuta è: una bella notizia, ben ti sta, stronzo.

ma è una reazione che guarda solo il proprio ombelico.

perché però poi pensi. e se con lo stesso principio bloccassero l'utenza del portavoce del movimento degli ombrelli di honk-kong? [per dirne una, ovvio].

['sta fottuta realtà, che trabocca oltre i bordi di ogni ragionevole tazza.]


No comments: