Friday, January 1, 2021

intermezzo alto [che è un po' un post lungo multipartito, tipo una lunghisssssssima psicopippa a tocchi /3, un po' la parte costruttiva]

il mio amico gianluca scrive che vorrebbe fosse un tempo di rivoluzione e manutenzione. amico gianluca che verosimilmente ignora questo bloggggghettino, a meno che non gli invii il permalink del post.

immagino sia il [suo] link e/o controcanto ad uno dei punti cogenti - dal punto di vista comunicativo e non solo - del discorso del PdR di ieri: questo è il tempo dei costruttori. lo attendevo, quel discorso. ovviamente non ero l'unico. e pare che a 'sto giro siano stati molti molti molti più del solito. vuoi il periodo, ovvio. vuoi forse perché un qual senso di cittadinanza, di comunità può passare anche da lì. e non mi meraviglia si senta più intensa di prima, la necessità di quel tipo di senso dico. non foss'altro che anche basta starsene così soli.

per la serie come cambiano le cose: chi l'avrebbe mai detto che:

  1. avrei confidato in un'autorità, per giunta democristiano, da cui provare ad intuire un'ispirazione alta. non è la prima volta per questo PdR. anche se:
    1. [non mi è mai parsa questa grande sorpresa riuscisse a svolgere così bene [anche] quel ruolo. la grande incognita di cui lessi quando venne eletto [anche renzie ha fatto cose buone]];
    2. [chi l'avrebbe mai immaginato, soprattutto nel periodo in cui frequentai tangenzialmente anche l'amico gianluca, per interposti contatti. che oguno era rivoluzionario nel suo privatissimo modo, forse un po' conformista di ritorno allargando lo sguardo];
  2. mi sarei così placidamente sentito immerso nella pancia della gaussiana, nella medievolezza [ex] paciosa di questa grande quantità di gggggente, cui aspiro le medesime cose.

io credo che quello di ieri sia stato un discorso importante. oltre che davvero un bel discorso. mi son sentito tra l'emozionato ed il rinfrancato, con un certo groppo in gola, che ho dissimulato. d'altro canto:

  1. ho già confidato che questi tempi nuovi mi hanno [ulteriormente] rammollito;
  2. razionalmente so di avere le possibilità, gli strumenti, la cazzimma per farmici ispirare. bisognerebbe andare oltre l'ambito razionale - che dovrebbe essere pessimista - per arrivare alla contezza della volontà - che dovrebbe essere invece ottimista.

credo sia stato anche un discorso che in potenza è molto efficace. ed è per questo che infilo l'intermezzo nel post multi-ripartito, lunghissssssssima psicopippa. 'ché sono convinto della potenza dell'efficacia del comunicare costruttivamente. che è un cambio di paradigma in quel discorso psicopipponico ben più ampio, oltre che raffazzonato.

occhei. occhei. il PdR è istituzionalmente super partes. sta sopra le parti in causa. in quanto rappresentante delle concittadine e dei concittadini: tutti. ha come riferimento la Costituzione, di cui è il garante. non può e non deve starsene nell'agone delle parti. che può significare perdersi in ottuse partigianerie, così come prendere una parte: partigiani. quindi colui che sta sopra per certi versi è avvantaggiato. non deve convincere e portare da una parte: con la conflittualità retorica che tutto ciò può significare. al netto io gestisca male il conflitto - per essenze mie - la retorica si è squagliata in uno squallore medio piuttosto scoraggiante. quindi ovvio che il PdR giochi in un altra campionato. però puoi giocare in maniera mediocre, oppure da fuoriclasse. puoi sfruttare il vantaggo iniziale vivacchiando per mantenere la posizione, oppure puoi davvero volare alto.

ecco. appunto. credo abbia volato molto alto. a partire dall'ammissione della difficoltà di fondo: trovare le parole adatte per augurare cose che sono talmente necessarie, che rischiano di essere ovvie da suonare banali. scivolando nell'inutile. ammettere una difficoltà è fottutamente empatico in un momento come questo.

ma non solo.

penso sia stata la dimostrazione plastica di quanto una comunicazione costruttiva possa davvero mettere in comune le istanze che si porta dietro come significato. certo. le istanze devono essere per forza alte, sennò qualche discrasia striderebbe forte. e suonerebbe cacofonica. non funzionerebbe. e quel genere di comunicazione non è per forza buonina, accomodante. anzi. tanto che quel monito "Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. È questo quel che i cittadini si attendono" è un saccarata puntuale, ficcante, precisa. è elegante, educata. ma non significa spuntata o blanda. infatti quelli là sotto, nell'agone, così sgarruppati, egoriferiti, mediocri, con lo sguardo sull'immediato si sono definiti ognuno l'eccellenza del costruttore, mentre l'illusiorio vantaggio di parte se lo vuole ritagliare l'altro. appunto. 

giocano in altri campionati. e non per le finalità. ma per la pochezza che riescono a metter assieme arraffando da furbi. io ho la più che vaga sensazione che non sia del tutto scorrelato con la rincorsa alla mediocrità, tendente al basso che è la moda degli ultimi lustri. è nebulizzato qua e nei post della lunghisssssssssssssssima psicopippa, e in quelli che verranno. se e quando verranno.

ma uno degli effetti della comunicazione solo incazzosa travolge un po' tutti. pure gente che non ha responsabilità come quelli dell'agone, ma con intelligenze nemmeno paragonabili tanto son meglio. che fanno e si occupano d'altro. e a tantissssssssssimi di quelli dell'agone potrebbero pisciare tranquillamente in testa. solo che non disdegnano lo scivolamento in quel genere di comunicazione. tipo di quelli dell'agone. solo che rischia di non essere solo comunicare [male]. ma deterioramento del modo di porsi. mettere in comune le idee.

ecco [anche] perchè ieri mi sono emozionato. perché mi son goduto le risonanze che invece la comunicazione costruttiva sa far riverberare. poca enfasi, zero magniloquenza, assenza di fronzoli. tanta empatia et condivisione d'umanità. è come saper toccare i bottoni giusti. che ce li hanno davvero quasi tutti. anche se li sanno riconoscere in pochi. usarli ancora di meno. anche perché a volte è un cazzo complicato. usarli dico. e se poi si cominciano ad usare quei bottoni, almeno un po', quanto fottutamente sarebbe meglio. per tutti.

usare la comunicazione costruttiva è almeno un tentativo. bisognerebbe farla diventare una specie di abitudine. che diventa una cosa goccia a goccia. perché se è la realtà che genera il linguaggio, è verosimile che sia il linguaggio che crea la realtà [con l'amica viburna che mi illustrava, illuminandomi, queste cose qui. grandissime psicopippe condivise].

e comunque a Sè, gran bel discorso. davvero. grazie.

 

[e comunque l'amico gianluca è solo un docente universitario. mica il PdR. ed è uno che non è che rinunci alla spigolatura e stoccata e reprimenda, per le cose in cui è di parte. ma da partigiano ha la fottuta capacità - o necessità - di prendere la parte destrutturante e farla sempre seguire da una parte costruttiva. ed anche quando non si è del tutto d'accordo, non puoi non apprezzare tutto ciò. lui è un costruttore, di quelli autentici però. che è un po' essere rivoluzionari e manutentori].




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