Tuesday, April 20, 2021

di dittatori, cittadinanze, rischi calcolati [male?]

[piccola premessa da imprecatore isterico. ho scritto [la prima versione di] questo post due sere fa. stava diventando troppo lungo [strano]. al che mi sono suggerito: dividilo per tre. mentre lo ripartivo, copioincollavo, qualcosa è andato storto, o forse sono riuscito a magnificare una improvvisa dabbenaggine da desktop editing di base. un paio di mosse avventate e ho perso quel che avevo scritto per la prima parte del post. l'avevo appena riletta e che mi sembrava davvero efficace. quasi bellissima mentre me la vedevo sparire. persa. pagina bianca. per un attimo ho avuto la tentazione di scaraventare il piccì giù dal soppalchino [poi uno dice: noto sei rilassato]. credo di non aver mai scomodato così intensamente e di frequente il loro signore. davvero. se esiste un karma me lo sono rovinato - di brutto - imprecando come mai avevo fatto. peraltro per un post che avrebbero letto in cinque-sei [che comunque ringrazio per la costanza]. soprattutto con niente di così inevitabilmente da tramandare ai posteri. è un periodo così. ovviamente questo, quello che vuol essere una seconda versione, non mi convince come quella che si è mangiato il signor browser. ma questa è una storia già sentita...]

a mà.

alzo per un poco lo sguardo dal mio ombelico. lo faccio dopo che si è consustanziato il fatto che "siamo l'unico paese al mondo in cui diventa una notizia il fatto che il premier risponda alle domande dei giornalisti". [cit].

e quindi mi hanno colpito due-tre cosette rapide rapide, che ti volevo condividere. alcune considerazioni sono un po' da cagacazzo, ne sono consapevole. non prenderla come cosa personale, neh? al netto che siamo talmente distanti, diversamente potenti e/o centrati e/o realizzati che non credo proprio possa accadere.

in effetti avevo la recchie un po' drizzate et attente, quando hai cominciato a rispondere a delle domande. di nuovo, nulla di personale e pregiudizialmente avverso. è che ti hanno fatto un pessimo servizio, accoglierti come il salvatore della patria intendo. non è che tu ti sia mai proclamato come un unto del signore, giunto per tutti noi. quello l'ha già fatto un altro, ed in effetti la differenza salta agli occhi. no, dico tutto il mediocreticume che ti ha osannato. son fatti così. è che però ti tocca, aver a che fare con il parlamento meno encomiabile della storia della Repubblica. immagino ti abbiano già avvisato di stare particolarmente attento, là dentro, a due personaggi. si chiamano entrambi matteo. li accomunano anche alcuni aspetti curiosi: hanno partecipato come concorrenti a telequiz anni novanta, fondamentalmente non hanno mai fatto un cazzo nella vita, si credono statisti, figurati. uno è molto diopatriaetfamigliaetrosticceria. l'altro è talmente pieno di sé da farsi amare così tanto dagli elettori che, pur sfracassandoci nell'intestarsi il capolavoro politico di averti portato a presiedere il governo, se ne sta al duepercento secco nei sondaggi. hanno un rapporto parlamentari su elettori che densità dell'acqua del mar morto scansate, sei una soluzione omeopatica al confronto.

comunque. dicevo due o tre costte.

tipo la prima. quando hai fatto scoppiare un bel casino nel definire erdogan un dittatore. ecco. le parole sono importanti. specie se appunto stai rischiando di sminchiare le relazioni tra due stati sovrani. credo sia più corretto dire che recep tayyip erdoğan sia un autocrate. non che per questo mi stia meno sui coglioni, con quei baffetti salepepe. e la storia della cadrega credo sia solo l'inevitabile conseguenza di una visione maschilista, prepotente, arretrata, elitaria, disgustosa del potere ed il relativo disprezzo per chiunque lo contraddica o lo contesti. ma con la capacità e/o la tracotanza di riuscire a farsi eleggere. non è un dettaglio da poco. comunque. non è tanto la storia del dittatore che mi ha colpito. quanto la seconda parte di quella risposta. ne hanno parlato molto di meno, però è un inciso molto interessante: un dittatore di cui abbiamo bisogno. ecco. sì. questo è tecnicamente ineccepibile. abbiamo bisogno della turchia perché è un'immensa pista di decollo e di atterraggio sotto il culo della russia, nonché incuneata così bene verso quella parte di oriente che è in sommovimento da trent'anni almeno. il signor nato ringrazia e si complimenta per la posizione strategica. oltre a questo e abbiamo bisogno di recep, tanto che addirittura lo paghiamo. lo si è pagato sei miliardi [sei MILIARDI [MILIARDI]] per bloccare i migranti che altrimenti sciamerebbero lungo la rotta balcanica. lo paghiamo per fare il lavoro sporco, metterlo sotto il tappeto, per non affrontare e continuare a rimandare una questione epocale - al netto di questioni pandemiche degli ultimi quindici mesi. quindi eccome se ne abbiamo bisogno di quel dittatore. quindi figurarsi quanto stigrandisssssssimicazzi la questione della cadrega, il sistematico ostracismo oltre il lecito verso gli oppositori, il fatto la turchia abbandoni la convenzione di ankara contro la violenza sulle donne. per quanto sarei curioso di intendere quel tuo di cui abbiamo bisogno. se è un tristissimo pat-pat sulle da parte del principio di realtà. un qualcosa che allarghi le braccia, ma che va oltre la tua più autentica volontà [una cosa tipo: "sei in ritardo anche oggi!" "ehhhh, ero da stracca" [cit.]]. oppure se è da leggero sopracciglio alzato, cinicamente distaccato, roba che fai un cenno al princpio di realtà e gli dici: "vai, fagliela un po' a vedè a 'sti poveri illusi". oppure se è un convinto et sincero biasimo, per cui c'è un ancòra nel sottotesto, che però ci si dovrebbe adopeare per non averne davvero più bisogno. una roba che vieni tra di noi poveri illusi, che magari prima o poi manderemo affanculo quel pezzo di principio di realtà. anche perché recep tayyip fa il guappo arrogante un po' perché dev'essere uno stronzo di quella masnada. ma soprattutto perché sa prima di noi che di lui abbiamo bisogno. e di questo si fa forza. ciurlando nel manico autocratico ed anche un po' perculante. sbeffeggiando il computo et ineccepibile occidente [anche un po' ipocrita, suvvia]: dite, dite, e chiamatemi pure come vi pare, intanto faccio l'offeso, ma continuerò come mi pare. siete voi ad aver bisogno di me.

ecco. a mà. lo so che abbiamo questioni decisamente importanti da gestire. ma se avanza tempo, quanto si potrebbe cominciare a pensare bisognerebbe adoperarsi per avere un po' meno bisogno del figuro. così. chiedo per un amico, neh?

ecco. poi, a proposito di se avanza tempo. ci sarebbe la questione di zaki. mi ha colpito anche questa cosetta. che peraltro porta via meno impegno. però a suo modo è importante.

magari il prossimo post, che dici?

 


 

No comments: