Thursday, January 6, 2022

quisquilie obbligatorieggianti

non che uno ce la si debba sempre avere con renzie, neh? però ognuno ha le sue passioni perverse. e che ce lo vedo anche quando magari non c'è. cioè. in effetti non c'è a sfracassare la minchia. mica come quasi come un anno fa. che non c'erano afflati confusi del governo precedente, che il nostro non stigmatizzasse, punzecchiasse, strafalcionasse. non che quei fenomeni di prima non inanellassero una serie di accozzagliamenti più o meno riusciti. e così uscivano arabeschi di provvedimenti, diiiiipppiccciiemmme, regolamenti, a cui ci si doveva attenere con contorsionismi. c'è chi vi si atteneva, ovvio. poi c'era tutto il bogione di popolo che ha fatto un po' quel che cazzo gli è parso. ora, ex-post, che è comunque sempre facile, provo a ripensare a costoro con un po' di distacco, anche i mesi trascorsi aiutano. quindi penso che un po' erano mica poco dei fenomeni, neh? un po' comunicavano con quel mics di paternalismo, ammansimentismo, supecazzolismo che rendeva ancora più surreale e con apparenze pezzottamento generale. [io mi ci attenevo. ma per un superio rompicoglioni, un po' di timore sanitario-impaurito, un po' per anti-furbismo]. poi però penso anche che tutto il baillame pragmatico-normativ fosse legato al fatto si stesse improvvisando mica solo per sciatteria, ma perché la partitura non ce l'aveva scritta nessuno. un po' e un po' insomma. ed il nostro col ditino scandalizzato et orripilato. dico il nostro perché renzie e la sua spocchia è un eponimo, a spaccà il capello in quattro e strepitar per il granello di polvere nella cesellatura, che fuori stava burianizzando la tempesta di sabbia finefine, ad infilarsi in qualunque interstizio. qualunque [figurato e no]. tutto con novizia e puntiglio argomentativo, un'arguzia che faticava ad evitare di stracciarsi le vesti. draghi-draghi-draghi, può salvarci solo lui. dai e dai il nostro decide che il governo che aveva instillato lui, stando in un partito, se ne deve cadere, che l'altro partitino che ha fondato lui [verosimile con più parlamentari che elettori] ritira i ministri. incompetenti fenomeni che non siete altro, noi ci si adopera acciocché draghi-draghi-draghi salvi l'italia.

ora.

io figurarsi se penso di sapere se draghi-draghi-draghi ed i fenomeni dei migliori abbiano salvato l'italia. doveva vaccinare una nazione [novacse et similaritudini a parte] e presentare il piano del pnrr. in qualche maniera l'hanno fatto. non abbiamo il doppio fondo cieco, non sappiamo come e con quali risultati sarebbe stato con i fenomeni di prima. in maniera quasi ovvia constato che, con dosi di vaccino giunte abbondanti, si è realizzata la minima condizione necessaria. e il pnrr, pur presentato, fatico a pensare sia il meglio si potesse presentare: vuoi per coerenza col grumo di interessi di alcuni poteri forti che meglio ci sia draghi-draghi-draghi - cui il nostro ha fatto da testa d'ariete - vuoi per il compromesso che tutta la compagine che sostiene rende inevitabile.

però.

non che questi fenomeni dei migliori. nella gestione dell'emergenza, stiano limitando le improvvisazioni tra il dadaismo ed un assolo di free jazz [punk inglesseeeee e anche la nera africana [quasi cit.]]. e non solo. la linearità delle normative la si può intravvedere in una qualche dimensione frattale. la variegata dinamicità e perplerosità cangianti sembrano fluttuazioni quantiche. si dirà: eh, ma la situazione è in continua evoluzione. certo però è come se ci si muovesse su un piano tarantolato, come se tutto quello visto finora fosse via via da re-inventare. ma non solo. come sia stata approvata una finanziaria così spumeggiante è una specie di presa per il culo del parlamento. non è mica la prima volta, certo. e ho la vaga sensazione e timore non sarà nemmeno l'ultima. così come l'abuso della fiducia. ma non solo. certune uscite ed istanze comunicative francamente rivedibili e perplemizzanti. l'intemerata sulla disponibilità a farsi eleggere PdR [e questo è solo draghi-draghi-draghi] o il fatto che un cdm preveda l'obbligo vaccinale agli over cinquanta [semo dentro, miko luca, semo come i matusa] e restrizioni importanti, e si mandano allo sbaraglio tre ministri importanti a rispondere ai giornalisti davanti al palazzo, tipo un po' un trio di scapestrati del gruppo spalla raccattato all'ultimo momento, come viene. speranza con lo sguardo perso, occhi cerchiati, la barba come non si radesse da quattro giorni e non il solito orpello trico-caratterizzante, il segno evidente della mascherina sulla cima del naso, quasi l'avesse stretta per disperazione o per proteggersi il più possibile. brunetta con gli occhi a palla, il ghigno mefistofelico ad annunciare orgoglioso che senza griiinnpassse si potrà giusto andare a comprare il pane ed il formaggio ed il latte, siamo ancora una volta primi in europa, forse un po' deluso abbia dovuto cedere con il lavoro agile [agile un cazzo] anche per gran parte dei dipendenti pubblici. poi c'era anche il ministro bianchi, ma avevo già visto tristemente abbastanza, ho cambiato canale.

 

non che uno ce la si debba sempre avere con renzie, neh? che lui appunto è un eponimo. però non è nemmeno così difficile osservare che non ostante un bel ammonticchiare di intortigliamenti pezzottati, ed arraffanature piuttosto prossime alla sgangheranatura ci sia un discreto silenzio. mi immagino via via imbarazzato. che i puntuti commentatori che facevano il tiro al piccione ai fenomeni di prima, ora sembrino distratti, intenti ed in altre fazende affaccendate, o forse ciavevanogiudo. non tutti, e non in maniera strumentale. però la sensazione che non si debba disturbare il manovratore faccio davvero fatica, questo sì, a non pensarlo. che poi non so se è per timore reverenziale al manovratore. o paura che se poi si scoccia se ne va e si porta via il pallone e poi son cazzi nostri. che comunque son cazzi nostri comunque.

solo questo. per quanto millemiGlioni di parole per suggestionarlo. quando uno utilizza maestro la sintesi.

poi. poi. poi. spiace ribadire l'ovvio. però, siccome il principio di realtà è un sistema complesso, molto complesso, tanto più complesso proprio in questo periodo: il fatto alcuni dettagli per nulla trascurabili siano pezzottati, non significa inficiare tutto. specie per il fatto che siano dettati da razionali incontrovertibili, ora. che poi gli si butti sopra l'idrolitina, ai razionali, e vengano fuori i ricci è altro discorso. ma i razionali restano incontrovertibili.

poi i novacse et similaritudini vi leggeranno esattamente il contrario. ma sticazzi. per fortuna non decidono loro. e non ostante tutto lo scrivo con distaccata neutralità. intuisco ci siano un sacco di persone che questa sera stiano masticando davvero amaro. l'obbligo vaccinale per alcuni, ma di fatto per lavorare, non è un'istanza così banale, e porta seco una sua drammaticità, se non altro per il contesto abbia via via portato a prendere la decisione. al netto possa avere dei razionali di necessità. anche per sgombrare un po' il campo da equivoci. un po', che forse è un'altra soluzione di compromesso. al netto molti novacse et similaritudini quasi lo invocassero a mo di: vediamo se avete il coraggio di metterlo obbligatorio. ecco. fatto. ribadisco: intuisco parecchia gente la stia vivendo male. anche perché il disagio, probabile, parte molto a monte e molto poco conscio. e questo è un epifenomeno di risulta. quindi osservo da lontano con rispettosa neutralità. rispettosa anche per una scelta, la loro, che penso sia sbagliata, che non condvido. solo che vorrei evitare di far il gioco duale. che io ne ho anche i coglioni pieni di sentirmi dare del coglione, del servo, di quello che deve svegliarsi su fino alle complottistominchiate. e proprio perché ne ho i pieni i coglioni, che non voglio fare altrettanto, invertendo il segno degli addendi. è l'operazione ad essere davvero, davvero, davvero fastidiosa. poi forse le posizioni si radicalizzeranno ancora di più. e sarà qualcosa che non sarà semplice superare domani. il fatto la cesura si presenti e [me ne] dispiaccia, non significa la si possa negare, né che non si debba stare in una delle due parti. poi, come sempre, è anche lo stile con cui vi si appartiene.

[il nostro, intanto, muuuuuto. sta a voler fa il chingmeicher per il prossimo presidente. evabbhé].

No comments: