Saturday, March 14, 2020

considerazioni non assembrate /2: ne usciremo migliorati

come l'altro post, vorrei scrivere di pensieri non assembrati. come il vivere in cui dobbiamo diluirci. post di poca roba, al limite più frequenti.

martedì prossimo ci sarebbe dovuta essere una seduta con odg. di quelle che ormai si stanno diradando. una specie di vezzo, una piccola coperta di linus, occasione per far il punto.
ci sarebbe dovuta essere.
ma i servizi di psichiatria - sacrosantemente - non sono sospesi. non volevo aggiungerle l'aggravio dell'ascoltare il mio essere, e del mio traguardare questi tempi sconosciuti. aggravio piccolo o grande sia. le ho proposto di rimandare a quando ne saremo fuori, o si comincerà a vedere la fine, per quanto lontana. sarà anche un modo per raccontarci com'è stato, cosa sarà e cosa saremo diventati.
le ho scritto, infatti, che sono convinto ne usciremo tutti migliori, mediamente. se riusciremo a non farla passare invano.
mi spiego.
io non so quanto durerà, quanto sarà dura, quanto tutto quello che ci è parso scontato ed ovvio potrà smontarsi, per presentarsi a muso duro qualcos'altro. per ora i servizi essenziali funzionano, però il tarlo del dubbio possano cominciare a tossicchiare quando addirittura collassare non lo si può [più] escludere. per quanto poco probabile non è detto non possa accadere. e tanto più in un contesto come quello di una città complessa com'è milano. e - guardandomi l'ombelico - tanto più io sia solo in questi quarantacinquemetriquadri di un piano basso in una strada stretta, con - banalmente - il medico curante a centocinquantachilometri, che mai come ora si dilatano come poteva essere - che ne so - come durante la guerra. generazioni che la guerra non l'hanno vista.
[ed io sono comunque in salute, verosimilmente con un quadro clinico che non contempla crisi d'ansia o panico].
anche per questo motivo credo ne usciremo tutti migliori, mediamente.
perché stiamo vivendo cose davvero fuori dall'ordinario. ed è come avessero scecherato il panorama del divenire. e si potesse osservare qualcosa che solitamente, nella media del nostro spassarcela paciosi, non compare.
è un punto angoloso collettivo, comunitario.
ed in questa piega, collettiva, comunitaria, possono sbucare un sacco di suggestioni, cose, fenomeni, reazioni, novità, consapevolezze.
sono davvero convinto siano un'opportunità per rifletterci sopra. vero: c'è il rischio accadano risvolti anche dolorosi, tanto, poco, speriamo il meno possibile. ma rimuoverle sarebbe davvero fatica sprecata.
nel senso che a rimuoverle si fa fatica.
nel senso che la fatica di questi tempi non sia sprecata.

sono tempi che possono insegnarci una fottia di roba, a prestarci attenzione. un credito per quello che verrà dopo.
ovvio che si possa venirne fuori tutti migliori, mediamente.


e comunque odg mi ha ringraziato per il pensiero. la seduta martedì prossimo, appunto, non ci sarà.

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