Saturday, July 31, 2021

l'arabesco

provo a mettere su una specie di tavolo le idee sparse qua e là del post precedente. forse sbrodolate. comunque ri-editate per la storia dell'anarchismo, che mi ero dimenticato di metterci dentro.e da quelle idee far venir fuori l'arabesco.

che secondo me si può financo riassumere in questo modo. le funzioni di probabilità è come si sostanziassero nella collettività. capisco faccia molto psicopippa, ma secondo me è una cosa bellissima. poi, in sé, ha un significato neutro. le categorie siano cosa positiva o negativa si manifestano nell'insieme complessivo dei singoli gesti del comportamento di ciascuno, nel contesto del vivere collettivo.

provo a dettagliare

credo che l'idea del griiiiiiiiipasssse sia tecnicamente una cosa non giusta. bensì giustissima. tecnicamente, l'idea. perché la sensazione è che verrà fuori una cosa pezzottata, l'italico inno al compromesso. che poi sono gli stati bipolari di talune forze politiche che esprimono ministri al governo. alcune contraddizioni di quel che sta uscendo non mi sfuggono. ma è l'idea che tecnicamente è giusta. anzi giustissima.

'ché la cosa cogente ora è quella di fermare 'stacazzodipandemia. che è processo stocastico, che è governato dalle probabilità che accada qualcosa, per migliaia, milioni, miliardi di combinazioni di elementi puntuali. la probabilità sta a monte, la statistica registra le realizzazioni, il processo stocastico come evolve - tecnicamente - il sistema complessso umanità-pandemia, che per brevità di può definire quelPuttanaioDiRoba. griiiinpasssare per elementi di interazione particolari significa aumentare la probabilità si blocchi 'stocazzzoevirussssse. perché il vaccino è efficace entro certe percentuali a proteggere dall'infezione, e dal propagare il virus e dal propagarlo mutato. l'efficacia non è al centopercento, o probabilità uno. dovrebbe proteggere, con probabilità molto più prossime all'uno, da complicazioni importanti e ancora di più dalla morte. per questo si ammalerà gravemente e morirà anche qualche vaccinato. a parità di rapporto, se aumenti una fottia il denominatore, deve alzarsi per forza anche il numeratore. se interagiamo in modalità complesse, là dove è più probabile contagiarsi, più vaccinati ci sono, meno probabilità ci sarà di propagarlo, mutato. anche per negativotamponati. che è una foto a meno di quarantottore, con efficacia di esattezza non pari ad uno. ma è pur sempre, molto, di più che tirar dentro a caso chiunque e la qualunque. che metti che fermi un tamponatopositivo che magari - per cazzi di motivi che non sono noti - porta seco la sfiga di essere un superdiffusore, hai ovviato ad un piccolo troiaio. si tratta di sfruttare la leggi delle variabili aleatorie, che stanno alla base della probabilità, della statistica, dei processi stocastici. è come aumentare le facce del dado con gazziGlioni di facce che sono favoreli all'umanità e toglierle a virussssse, con buona pace del virussssse. e posto, ovvio, che la sfiga non esiste, come la fortuna. esistono elementi aleatori - il caso - che può essere sfavorevole o favorevole. tutto qui.

il corso di MPSPS, per me, è stato segnante. e forse me la sto raccontando. ma è una chiave di interpretazione del fottutissimo navigare abbastanza al buio in cui siamo finiti dentro. tenendo ben in mente un paio di questioni, che non sono esattamente quisquilie. ma che - ho la sensazione - manchino abbastanza a chi è variegatamente novocse, per quanto lì dentro ci sia di tutto ed il contrario di tutto. ed in cui - probabilmente - c'è un bell'atto di rimozione, per i più variegatissimi motivi.

e il paio di questioni sono: non ci sono certezze e che tutto questo ha un senso solo se lo si considera collettivamente

non ci sono certezze, nel senso più stretto del termine. certezza che peraltro l'approccio scientifico non dà. se non nel senso profondo: è il modo migliore che abbiamo di procedere e di progredire. provando, vagliando, analizzando i risultati, correggendo gli errori. ed in questo caso vi è un insieme di pratiche che prenderanno addentro l'evolversi del sistema. c'è la spiegazione di come stocasticamente potrebbe andare. non è un granché come prospettiva? eh. bellagggente, è quel che di più preciso abbiamo. al netto di un sacco di persone si sentirà circonfusa di certezze e garanzie, che sgorgano da chissà dove. mentre forse solo una bella pittata illusoria di quello che sono speranze. che è più che lecito avere, ovvio. ma speranze rimangono. di aleatoriamente certo c'è solo soltanto il fatto che, assembrandosi vaccinati e negativamentetamponati, si può sfruttare quello che offre la probabilità accada qualcosa e non altro. più o meno come avere un mancamento improvviso in una sala di un convegno. preferirei - di molto - fosse un convegno di medici di pronto soccorso, piuttosto che di omeopati [al netto di: cosa cazzo ci faccio, io, ad un convegno di omeopati?].

e tutto questo ha senso solo se lo si considera collettivamente. l'occorrenza singola, del mio singolarissimo ombelico, è importante per me, ovvio. ma acquista il significato più pieno all'interno di sistema di interazione complessa e - di nuovo - collettiva. il novantaepassapercento di efficacia del vaccino che ho scelto di inocularmi, solo su di me, non ha molto senso. il concetto di probabilità non sa che farsene di un importantissimo ed unicissimo pirla - quali noi siamo tutti, presi da soli. e quelle descrizioni stocastiche, che sono quasi tutto quello che abbiamo per le previsioni, si sostanziano solo nell'insieme della collettività. così come ogni singolo comportamento. che serve a ciascheduno, certo. ma soprattutto serve al collettivo, con una buona sprone acciocché sia il bene collettivo. è di nuovo la storia che se ne esce solo se lo si fa assieme. tutti. altrimenti 'sto cazzoevirusssssse continuerà a propagarsi, mutare e portar nocumento. poi finirà, ovvio, finirà l'universo, vuoi che non finisca anche 'sta pandemia. finirà tutto. il fatto è dopo quanti e quali danni.

poi io mica mi dimentico della dicotomia bene collettivo vs libero arbitrio e autodeterminazione personale. in cui non mi addentrerei, un po' perché non so mica se son buono,  e poi il post è già abbastanza sbrodolato così. però credo - nella maniera più intellettivamente onesta sono capace - che in questo momento, in questo contesto, in questa tempesta [che è la tempesta ad essere la medesima. mentre siamo su barche diverse], anteporre l'aspetto dell'autodeterminazione personale non possa che essere a scapito del bene collettivo. quindi un errore. immagino vi siano essere retoriche che concludono che, riassumo, il vaccino sia contro il bene collettivo, e va bene così. e ci mancherebbe. manco ci provo a confutare. è semplicemente inutile.

poi però, se proprioproprio ti devi assembrare, fallo almeno tamponegativo. che le funzioni delle variabili aleatorie dei processi stocastici dicono un bel stigrandissssimicazzi a quel che pensi te, che non ti vuoi vaccinare. [beh, dai sono quasi alla fine del secondo sbrodolatissimo post, e non avevo ancora giocato sul calembour stupido del stocastico-stocazzo-sticazzi]. e se proprioproprioproprio questo lede la parte irrinunciabile della tua dignità, il vaccino o il tamponenegativo, sei comunque libero. tipo di non andare al ristorante, far l'aperitivo, o viaggiare. oppure di obiettare. è lo strumento più puro e libero: non obbedire alle leggi che si ritengono ingiuste. solo che poi bisognerebbe quanto meno dimostrare la coerenza e la forza morale di saperne pagare le conseguenze. non come i ginecologi obiettori alla legge sull'interruzione di gravidanza, che tanto a loro non cambia niente, ma con tutti gli effetti pesantissimi per le donne che non possono fruire di un diritto - immagino comunque dolorosissimo - che la legge dà a loro. se citate sandro pertini, o antigone, però poi non fate i chiagnaefotti che vi è da pagare delle conseguenze, che siano sanzioni amministrative, o penali. che a fare i gheiii col culo degli altri, sono buoni tutti, soprattutto i quacquaraquà. [poi quando, agguerritissimi sulla tastiera, si definiscono in nuovi partigiani, o resistenti patrioti, mi sale un po' la carogna cattiva. ma poi comincio a contare e respirare profondo.]

dal mio punto di vista, alla legge e all'obbligo, guardo con un po' di supponente alterità. un po' perché posso permettermelo, un po' [tanto] per quell'anarchismo ontologico di cui il post precedente [post-editing]. credo di saperlo da me qual è il mio realizzarmi, che ha senso solo se è simbiotico al bene collettivo. tanto che ormai una cosa sfuma nell'altra e viceversa, senza soluzione di continuità. tipo la formichina di escher che cammina sul nastro di möbius. credo di saperlo, appunto. forse è supponente. forse è l'effetto di tutti i masticamenti delle cose intercettate e degli angoli che son diventati curve nella memoria [quasicit.]. so solo che quando mi viene da raccontarlo nella maniera meno violenta possibile, allora sono sulla strada giusta.

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