Sunday, October 3, 2021

iati [è verosimile non sia un post tanto originale] /1

che poi ha già scritto tutto sofocle. con la sua antigone che viola le leggi degli uomini, per onorare leggi che Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove [cit. e ovviamente ho chiesto al signor gugol]. quindi è verosimile non sia un post tanto originale.

liquidare la condanna di mimmo lucano con l'adagio "le sentenze si rispettano", è come - millllleMiGlioni più in grande - liquidare il cambiamento climatico in atto con "non ci sono più le mezze stagioni".

un sistema legislativo è architrave del contratto sociale. visto che ci si trova a vivere assieme, meglio farlo senza far venire giù tutto. mica ce l'ha spiegato nessuno. è qualcosa che è gemmato dai noi medesimi. poi in seguito, consapevoli, si è studiato sul quando comparvero e di dove. dovremmo provare a convivere senza esser dei bruti [come la storia del fatti non foste], che si scannano. certo, c'è il fatto che le leggi sono scritte da donne e uomini, verosimilmente onorando alcuni fondamentali, ma pur sempre perfettibili. poi si declinano nelle sfaccettature della realtà. a volte un gran rebelòt. roba che tende ad essere meno iperuranica della teoretica del diritto. e per applicarle servono donne e uomini, quindi questione fallibile. leggi umane, calate su realtà irregolari, applicate da uomini. ci sono un sacco di situazioni in cui 'sta cosa funziona, abbastanza dai. poi ci sono gli iati. quando giustizia e legge si scollano, e si creano intercapedini. ed a volte lo iato è tipo un spinnaker quando si veleggia di poppa.

credo che la condanna a mimmo lucano, e la condanna a trediciannieduemesi, siano uno spinnaker simile. ovvio che la sentenza la rispetto. anche perché non saprei come fare a non farlo, volendo. è altrettanto ovvio possa esserne per nulla convinto, giusto per usare un eufemismo blando [c'è dell'amara ironia, se non si era capito]. da una parte l'intepretazione di una legge degli uomini, in un preciso contesto di realtà. dall'altra le leggi che, particolare a 'sto giro, non sono d'oggi, non sono di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove. la legge morale. che sento effluviare dentro. per cui [intepretazione della] legge e giustizia si scollano. e di parecchio.

dal mio personalissimo punto di vista il discrimine è anche piuttosto facile. quando ci si adopera per il bene di qualcun altro, più o meno in ambasce, e non si traggono vantaggi immeritati e sostanziali, lì è la giustizia. facile. poi mimmo lucano - che non è un santo, non è un eroe, è un uomo - può aver fatto un gran mischione, un gran casino, irregolarità importanti. anzi sembra che proprio sia andata così. può essere benissimo che lo abbia fatto con contezza, forte della convinzione che, al fine del giro magari sgarruppato, si garantisse assistenza, si favorisse integrazione. e questo fosse sufficiente. tecnicamente è un illecito. occhei. tecnicamente ci sono corte dei conti e tar. e poi c'è la giustizia, con il resto rimasto scollato ed indietro. quello sproposito di anni sono un'altra roba. io posso pure rispettarla. ma lunare rimane. se ha un senso tecnico, non ha morale. s'ha da rispettare il tecnicismo leguleo. s'ha da contestare e opporsi in etica a morale, proprio per la sua mancanza di morale.

e fin qui, vabbhé, ispirandosi [sgarruppato] a sofocle. nulla di così originale.

poi. spiace ribadire l'ovvio. ma nella personalissima et piccolissima bolla mi è stata contestata la contestazione. dietro lo scudo dell'adagio: lo sentenze si rispettano, sempre! per non aggiungere il pernicioso: comodo invocarlo quando condannano quello coi capelli di kevlar! vidimando il tutto con: siamo in uno stato di diritto. [poi vabbhé, gli scappa via il piede dalla frizione, e già si cala il maglio dello stigma dopo il primo grado. presunzione di innocenza: magari un'altra volta].

'sta cosa, ma stigrandisssssssimicazzi, mi ha dato un pochino fastidio. però è stato un provarci a ragionare sopra. sarà che mi sento sbarellato, nonché debosciato. quindi potrei risolvere il tutto con un'alzata di spalle, un singhiozzo ed un rutto [cit..]. e soprattutto sono soverchiato dall'inedia. quindi ci ho pensato sopra. forse così alimento l'inedia. e l'inazione al fare.

perché mi è rimasto il titillo dentro. sul farsi scudo dell'adagio di cui sopra: le sentenze si rispettano. che magari è spocchioso. spero non [troppo] giudicante. ed è molto psicopippa. però magari lo scrivo in un altro post. [anche se poi di post ne son venuti fuori altri due. pre-psicopippa, e molto psicopippa]

[chiosa più generica a chiusa. c'è gente, più preparata di me al riguardo, che sostiene che il processo che porta a celebrarsi un processo, non sia del tutto in bolla. in italia, in questo momento. alcuni lo sostengono da un bel po' di tempo. altri meno. io non mi sento di esprimermi al riguardo. proprio perché non ne so abbastanza per un argomento così complesso e delicato. non ne so abbastanza specie per le tecnicalità che si vorrebbero cambiare, e come cambiarle. quindi gNente psicopippa. ho la sensazione però che ci si muova, a volte davvero molto, dentro scieicherando i succhi gastrici della propria pancia razionale. per non il dire il percepito personale o, peggio, il sentito dire. credo sia questione assai delicata. che le storture siano da raddrizzare privilegiando il reo. però poi, a volte, ci sono le vittime. che a furia di pensare la reo [sacrosanto] a volte vengono dimenticate, facendo subire loro un'altra ingiustizia. il crinale è stretto. e calibrare con senno non sarà mai cosa facile. e forse mai ci si riuscirà. quanto meno nel contesto peracottaro italico. e magari ci sarà sempre un giudice, che gonfierà lo spinnaker dello iato. anche nel migliore dei sistemi possibili, l'uomo è fottutamente errante. e non nel senso di uomo che va]

 


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