Sunday, October 10, 2021

ma a parte lo iato, perché è così "divisivo"? però non è [ancora] la parte psicopipponica. /2

e quindi, vabbbbbbbbbbhè. c'è il post dello iato tra legge e giustizia. sofocle e la sua antigone avevano già raccontato tutto. al limite aggiungo qualche considerazione mia. [peraltro è interessante, forse ineluttabile, che antigone sia una donna.]

però credo ci sia anche dell'altro.

perché, questa severità nei confronti di mimmo lucano, nei confronti di chi gli è contro? contro, va detto, in maniera variegata.

nel senso della bolla percettiva di cui ho contezza io, diretta ed indiretta. che include non solo i contatti diretti feisbucchiani, ma anche le bestiacazzate che leggo di quel capitone sempre più bollito. oltre il fascistume mascherato degli accoliti di quell'altra, la sorelladitalia.

perché uno come mimmo lucano, soprattutto mimmo lucano condannato a quello ipertrofia di pena, non lascia così neutri. o indifferenti. [credo, almeno]. 

perché sta così sui coglioni a taluni: buonistadelcazzoimbroglione, le sentenze di rispettano [e si finisce lì]. ed altri si mobilitano e - immagino - si adoperebbero per lui, e mica solo firmando petizioni onlaiinn. [io, ad esempio, questa seconda categoria].

perché così divisivo?

ho ascoltato parecchie considerazioni, nei microfoni aperti, in altre trasmissioni con il parere probante dell'ospite [sic.], che danno una lettura di sistema. forse, financo, con un tocco di risvolto dietrologico: quella sentenza è così dura perché è un monito. quel modello di integrazione e di gestione del fenomeno migratorio è da osteggiare e frantumare. perché funziona. colpire mimmo lucano per scoraggiare gli altri cento. è da osteggiare e frantumare per due motivi:

la bbbbbestia del capitone è in difficoltà a dover confutare il modello riace, nel suo proluvio comunicativo. cioè: lucano e riace possono depotenziare il racconto spaventevole del fenomeno migratorio. che è quello di tirare forconate alla pancia paurosa della gente. il diverso, lo straniero, il foresto, il povero, incutono il timore di quello che è altro, che non si conosce. la novità, che non è piacevole. perché è fuori dal recinto comodo dello status quo. credo ci sia una specie di archetipo conservativo che gli sbatte contro. e ce lo portiamo dentro nel profondo. senza accorgercene. mica perché siamo stronzi. ma perché costa un sacco di energia. è una questione conservativa, quella per cui si utilizza il minimo energetico. questo sfruttano gli stronzi che prendono la via facile, e ci costruiscono carriere su 'sta cosa. roba tutto sommato facile. pungola la pancia. schiaffeggia le paure. e prometti che sei lì per difenderli [dal disagio che hai provocato, ma mica se ne rendono conto] ed avrai la sollecita riconoscenza di quel popolo spaventato. e con la pancia paurosa forconata. che qualche irresponsabile promette di difendere. è un giro perverso. da una parte forcono la pancia, da una parte prometto di difenderti. basta dichiararlo, non serve scendere nell'argomentare sul come, specie in situazioni complesse. da una parte non ne sarebbero capaci. dall'altra, proprio perché complesse, non ci si inoltra a comprenderle: figurarsi, impaurente anche quello. meglio una soluzione semplice e definitiva: rimozione. basta evocarle, è già cosa rassicurante. figurarsi uno come mimmo lucano che una via di soluzione può averla trovata, e messa in atto. smentisce il racconto che impaurisce, dimostra che le cose si possono addirittura fare. e per di più vincendo la paura dell'altro. capisco sia un po' destabilizzante il fatto che il negher - come metonimia - diventa parte del tuo locale, della tua prossimità, della tua comunità. minchia, lo puoi abbracciare. pazzesco.

però la bbbbbestia del capitone - anche questa metonimia - è roba che affumica ed avvelena un po' i pozzi. incide sul percepito. che è importante, neh? ma poi la ciccia arriva dopo. la pragmatica dei piccioli è successiva. ma è fottutamente più interessante. quali altre modalità di accoglienza, che non integrano allo stesso modo. ma che i finanziamenti li ottengono: magari in modalità amministrativamente corretta. quanto erano infastiditi dal modello riace? soprattutto la sua notorietà. non mi meraviglierei a scoprire che in tanti, tra i solidali, un po' non lo vedesssero di buon occhio. siamo grandi, vaccinati, e disincantati: la favola del buon cuore, a prescindere, di chi si occupa di portare aiuto agli altri, è robetta da verginelli ingenui. ora. io non sono così complottista e dietrologico. forse sono ugualmente ingenuo, forse voglio preservarmi almeno e/o anche dalla paranoia. non credo che chissà quale lobby dell'accoglienza abbia pungolato il pubblico ministero, il giudice che ha inflitto quella condanna lunare. [le sentenze si rispettano. col cazzo non possa esserne profondamente in disaccordo, nel mio intimo e nel dichiararlo]. quindi quella sentenza avrà ragioni tecniche che non si sono sostanziate dai tuuuiit del capitone - sempre metonimia - quanto meno a livello conscio. né tanto meno perché qualche potente lobbista ha preso sotto braccio il giudice sussurandogli con tono falso cordiale: amico mio, sentiammmmè... . quindi le ragioni tecniche, si leggeranno. e vabbhé.

però penso vi sia qualcosa di ancora più profondo. per la storia che mimmo lucano possa stare così sui coglioni, così come suscitare reazioni di profonda solidarietà. è davvero cosa psicopipponica. roba che c'entra con la roba di quell'ambito così personale, intimo, fondante. dove ti metti lì a prendere una birra con il tuo coinquilino. quando, vuoi per la birra, vuoi per il contesto, non ce la si fa a prendersi per il culo, o raccontarsi cose diverse da qualcosa che può approssimare il concetto di verità. ragionando su dei fondamentali, forse degli assoluti, che abbiamo lì sul tavolo della birra. chissà chi ce li ha messi, quando e come. ma ci sono. forse sono proprio connaturati a quel tavolo, al fatto esista un posto del genere e si possa prendere la birra con il coinquilino. alcune dottrine, e costrutti che son venuti fuori, la chiamano coscienza. non so se sia esattamente quella roba lì. posto abbia senso porsi la questione.

capisco non sia così semplice ammettersi si possa prendere quella birra con il coinquilino. che non esiste nessun coinquilino, nessua birra, nessun tavolo su cui vellicarsela, la birra dico. mi arrogo l'idea che però lo possiamo far tutti. e certe reazioni - ad esempio - alla sentenza di mimmo lucano sono l'effetto di averla presa quella cazzo di birra. solo non è stata una bevuta così rasserenante. anzi. per millemila motivi, che mi guardo bene dal giudicare. figurarsi. quindi è una pessima bevuta. anzi: mai bevuto nulla io. non esiste nulla di tutto ciò. che cazzo dici? smetti di farti le psicopippe. e soprattutto di scriverle, che scoglioni la gente. [che peraltro fai sempre più una fatica della maTonna, cosa ti ci applichi? e perché? non vivrai mai della tua scrittura contorta e circonvoluta, onusta di avverbi.]

però io magari lo scrivo uguale. in un altro post però.

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