Thursday, April 30, 2020

considerazioni non assembrate /18: poliedricismi [ma tanti tanti tanti]

quindi.
vivo nella capitale pandemica - per ora. che ha più casi in valore assoluto, ma non è nemmeno tra le peggio per numero di abitanti. vivo da solo, in questo appartamentino piano basso con un balconcino, che è complicato, ed in taluni momenti demoralizzante, ma nemmeno messo peggio della famigliola qui sopra che in pochi metri quadri in più vivono in quattro. faccio un lavoro che non mi piace e che farlo da casa titilla ancora di più le mie nevrosi masochistiche, e quindi mi sfibro ancora oltre, ma è molto meno peggio di coloro che un lavoro ora non ce l'ha [più]. sono solo, appunto, quindi devo badare e pensare solo a me, molto meglio di coloro che hanno a capo una famiglia, delle creature. ho l'umore che va di moto browniano, ma mooooooooolto meno peggio, proprio un altro campionato, quasi un oltraggio anche solo pensarlo, di coloro che 'sta porcheria se la sono beccata, in termini variegatamente impattanti. per non dire dei morti [figuro renzie, posso scrivere che l'uscita sui morti di bergamo e brescia che chiederebbero di riaprire è una porcata da avvoltoio bavoso? beh. appunto. l'ho scritto].
insomma.
passo attraverso questi giorni in una situazione che, nelle sue mille sfaccettature, non è da condizioni ottimali. ma pur sempre molto meglio di molte altre.
è come se questi tempi nuovi avessero dilatato il principio di realtà e la complessità correlata.
come se avessero ingrandito a dismisura le millemilamiGlioni poliedricitià di facce di questa googoliana medaglia. ci sono conclusioni in ambito teoria delle stringhe che sostengono che le dimensioni siano più di un paio di dozzine. solo che quelle oltre le quattro già note sono accartocciate a livello sub-quantistico, in quello delle stringhe appunto.
ecco.
è come se questi tempi nuovi avessero gonfiato il palloncino e dispiegato quelle venticinque dimensioni di cui dovrebbe essere composta la nostra realtà.
che è oltremodo ancora più complessa.
talmente complessa che chiunque - chiunque - può dire quasi qualsiasi stronzata [quasi, neh?] ed in fondo un po' ci prende. lasciando fuori millemilemiGlioni di altro. ma nel proprio piccolo, piccolissimo, ci prende. il tutto è talmente grosso e complesso che quasi qualsiasi pisciata [quasi, neh?] un qualche pezzo di un qualche vaso lo piglia comunque.
mentre bisogna essere davvvvvvvvvvvvvvvero molto bravi per tirar dentro un pezzo importante della complessità degli eventi. o davvero molto illuminati. non serve un elemento metafisico che riveli, ovvio. ma molta, molta, molta, intelligenza logico-emotiva. e grande capacità di analisi e di sintesi.
non ce n'è in giro così tanti.
invece leggo di tantissimi che catoneggiano il loro immarcenscibile, puntuto, rivelato punto di vista. mica solo politici [sì, vabbhé, quella roba lì. per capirci dico]. no. no. di un po' di tutto. elemento comune è che chi non è d'accordo non ha capito un cazzo. e soprattutto è degno di improperi e di stigma che cala implacabile.
un po' tipo questo post, d'altro canto. che non fa molta differenza. se non quella che ho le idee confuse.
forse siamo tutti stanchi.
forse siamo impauriti, variegatamente.
forse non abbiamo tutta 'sta voglia di convivere con 'sta porcheria. ma ci tocca. ad alcuni tocca più che ad altri. almeno dall'inizio della fase uno.punto.uno. più che fase due.
dal mio pisciar fuori dalla tazza io sarei curioso di sapere se hanno pensato a come rafforzare la medicina del territorio. o come hanno pensato di pianificre una campagna di tamponi, per seguire gli eventuali nuovi contagi. come gestiranno i controlli sul rispetto di certe norme per chi dovrà lavorare. perché l'epidemia non riparta, neh? solo per questo. cosa che - pisciata per pisciata - ho un po' timore succederà. e poi cosa hanno pensato di fare per i bambini, i ragazzi, che a scuola non ci torneranno. come assisteranno le persone in difficoltà. la cassa integrazione in deroga per chi è senza lavoro. chi un contratto in mano non ce l'ha. i prestiti agevolati per gli imprenditori in difficoltà.
queste cose qui.
complesse?
vabbhè.
provo a catoneggiare il meno possibile.
sui congiunti affetti stabili e amicizie vere mi frega poco un cazzo. le dissertazioni sugli stravolgimenti Costituzionali dei diiippiiiccciemmme di giuseppIfossette le ascolto più distrattamente. non che non siano importanti. ma la speculazione politica sciacalla che ci sta intorno è ancora più fastidiosa. non che non ce ne si debba occupare. lo facciano chi ci capisce, e poi lo spieghino. le dissertazioni di quelli che ne sanno pure di quello, come ieri di epidemiologia, fanculo.
che io i poliedricismi [ma tanti tanti tanti] della realtà un po' mi spaventano.
forse sono stanco. forse ho l'umore che va di moto browniano.
forse devo affrontarla ancora di più pur io.
e comunque, tutti gli altri pisciatori che schizzano qua e là con le loro pugnette, possono andarsene affffffffanculo, serenamente e pacificamente ovvio. che in parte sbaglio a sfancularli. ma in gran parte ci prendo.

poi, lo scrivo col culo al caldo, mica non lo so, mica lo nego, mica non lo ribadisco. però. meglio impoveriti, ma vivi. che a riaprire da morti la vedo più complicata, e solo uno sciacallo politico può farne slogan d'effetto [putrido] nell'aula del senato della Repubblica.

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